Emmanuel Macron ancora contro i populisti, anche italiani, che comunque non cita esplicitamente. "Voi li vedete crescere come una lebbra - ha detto il presidente francese in un discorso a Quimper - un po' dappertutto in Europa, nei Paesi in cui non pensavamo fosse possibile vederli tornare. I nostri amici vicini dicono le cose peggiori e ci abituiamo. Fanno le peggiori provocazioni e nessuno si scandalizza".

Macron ha esortato a "combattere e denunciare, senza dividerci" e a stigmatizzare "il nazionalismo che rinasce" o "i confini chiusi che alcuni propongono". "Ho bisogno di queste terre che credono nell'Europa, ho bisogno dei francesi che credono in questo progetto perché conoscono la nostra storia, perché conoscono il prezzo del nazionalismo, perché conoscono il costo della stupidità, perché sanno che possiamo guardare le paure in faccia e cercare di affrontarle in un modo che è sempre più difficile, perché nessuno è mai soddisfatto. Ma chi è più responsabile di chi gioca con le paure?".

Immediata la replica del vicepremier Luigi Di Maio che su Facebook definisce le parole di Macron "offensive e fuori luogo". "La vera lebbra è l'ipocrisia di chi respinge gli immigrati a Ventimiglia - aggiunge - e vuole farci la morale sul diritto sacrosanto di chiedere una equa ripartizione dei migranti. La solidarietà o è europea o non è".

"Gli insulti dei chiacchieroni Macron e Saviano non mi toccano, anzi mi fanno forza. Mentre loro parlano, io oggi sto lavorando per bloccare il traffico di immigrati clandestini nel Mediterraneo e per restituire agli italiani le numerose ville sequestrate ai mafiosi. C'è chi parla, c'è chi fa. Bacioni", scrive dal canto suo il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, su Facebook.