LONDRA. Theresa May è stata sconfitta. Il suo accordo per la Brexit negoziato con la Ue è stato nuovamente bocciato dalla Camera dei Comuni con una maggioranza di 149 voti. I voti contrari sono stati 391 e 242 quelli favorevoli. La premier aveva già subito una pesante sconfitta lo scorso 15 gennaio, quando l’accordo era stato respinto con una maggioranza di 230 voti. Alla May non sono bastate le concessioni ottenute nell’incontro di lunedì sera a Strasburgo con il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker sulla questione del “backstop” per il confine irlandese. Il parere negativo dell’avvocato generale dello Stato Geoffrey Cox sulle implicazioni legali del “backstop” ha spinto la fronda euroscettica del Partito conservatore e gli alleati nordirlandesi del Democratic Unionist Party a votare “no” all’accordo. 
Salvo cambiamenti di programma dell’ultimo minuto, i Comuni si riuniranno nuovamente oggi per decidere sull’opzione “no deal”, vale a dire se procedere o meno con una Brexit senza accordo il 29 marzo, la data fissata per l’uscita del Regno Unito dalla Ue. In assenza di un accordo, non ci sarà il periodo di transizione fino alla fine del 2020, previsto per evitare contraccolpi economici e logistici imprevedibili nel divorzio tra Londra e Bruxelles e negoziare un nuovo accordo tra Regno Unito e Unione europea. Se invece l’opzione “no deal” verrà respinta nel voto di oggi, giovedì i Comuni saranno chiamati a decidere se chiedere all’Unione europea una proroga dell’Articolo 50, rinviando così la Brexit. 
La premier britannica si è detta molto dispiaciuta del voto e ha annunciato che oggi lascerà libertà di voto al gruppo Tory, ma che lei resta contraria a un “no deal” e convinta che esista «una maggioranza a favore di un accordo. Mi spiace profondamente, mercoledì si voterà sull’uscita del Regno Unito dall’Europa senza accordo».