Non si fermano le proteste antigovernative in Iran, dove nella notte sono rimaste uccise 9 persone. A riferire il bilancio è la tv di Stato iraniana, secondo cui sono almeno i 20 morti dall'inizio delle proteste esplose giovedì scorso contro il carovita. Le ultime notizie riferiscono dell'uccisione nella notte di un agente dei Guardiani della Rivoluzione, in precedenza identificato come un poliziotto, ucciso a colpi d'arma da fuoco a Najafabad. Tra le vittime, stando alla tv di Stato iraniana, ci sono anche un bambino di 11 anni e un ventenne, uccisi a Khomeinishahr. Entrambe le città si trovano nella provincia di Isfahan, nell'Iran centrale. Il vice ministro iraniano dell'Interno, Mohammad Hossein Zolfaqari, in dichiarazioni riportate dall'agenzia di stampa Irna, ha sostenuto che in "molte aree" dell'Iran prevale ora la calma. "La politica rispetto alle recenti rivolte è stata di tenere la situazione sotto controllo. La polizia e le altre forze di sicurezza hanno dato prova di tolleranza - ha affermato Zolfaqari - Ma quando alcuni rivoltosi hanno spinto la situazione alla violenza, le forze di sicurezza hanno dovuto contrastare i vandali". La Guida suprema iraniana, ayatollah Ali Khamenei, ha accusato i "nemici" dell'Iran di essersi uniti contro la Repubblica Islamica. "I nemici si sono uniti utilizzando i loro strumenti - come denaro, armi, politica e servizi di sicurezza - per creare dei problemi" all'Iran, ha detto Khamenei, facendo riferimento agli "eventi degli ultimi giorni". Le dichiarazioni di Khamenei, rilanciate dall'agenzia di stampa ufficiale iraniana Irna, sono le prime della Guida Suprema dall'inizio delle proteste.