Terrore sul Natale, 12 morti a Berlino. Dispersa un'italiana
Il tragico bilancio dell'attentato è salito a 12 morti e 48 feriti. Ansia per una 30enne di Sulmona, la procura di Roma apre un fascicolo. «Uno o più attentatori ancora in fuga». Rilasciato il pachistano arrestato dopo la strage
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Lun 19 Dicembre 2016 23:47
BERLINO. È salito a 12 morti e 48 feriti il bilancio dell'attacco di ieri sera a un mercatino di Natale a Berlino. Per la prima volta dall'apertura delle indagini, la polizia tedesca ha parlato di "probabile attacco terrorista". Le autorità hanno anche riferito che l'uomo trovato morto nel camion, identificato come cittadino polacco, non si trovava al volante quando il tir è piombato sul mercatino.
Tra le 12 vittime sono stati identificati per il momento sei cittadini tedeschi. Tra le 24 persone ancora ricoverate in ospedale, 14 versano in condizioni gravi. Lo afferma il quotidiano tedesco Die Welt, citando autorità sanitarie cittadine.
RILASCIATO PACHISTANO FERMATO DOPO ATTENTATO - Le autorità tedesche hanno reso noto che è stato rilasciato il richiedente asilo pachistano che era stato sospettato di aver preso parte all'attentato. L'ufficio del procuratore federale di Karlsruhe ha spiegato che il 23enne di origini pachistane identificato come Navedi B. è stato rilasciato perché non c'erano sufficienti prove per giustificare il suo fermo. A convincere gli inquirenti sarebbe stata la totale assenza di tracce di sangue indosso all'uomo mentre la cabina del camion ne era completamente imbrattata. L'uomo ha fornito agli inquirenti una quantità considerevole di informazioni durante gli interrogatori e negato di aver alcun ruolo nell'attentato.
Gli stessi testimoni che avevano detto di aver seguito il giovane quando era fuggito dalla scena, non sono riusciti a ricostruire i suoi movimenti. Non esiste poi alcuna registrazione in cui compare nella cabina di guida del camion.
INDAGINI - Durante la conferenza stampa degli inquirenti a Berlino è stato spiegato che bisogna ancora stabilire se l'attacco sia opera di "un solo o più aggressori" e se "vi siano dei complici". Il capo della polizia criminale federale Holger Muench ha detto che uno o più esecutori dell'attentato di Berlino potrebbe o potrebbero essere ancora a piede libero.
In precedenza una fonte della polizia, citata dal quotidiano Die Welt, aveva affermato: "Abbiamo preso l'uomo sbagliato e quindi c'è una nuova situazione. Il vero autore è ancora armato, libero e potrebbe compiere altri danni".
Al momento gli inquirenti non hanno alcun video sull'attentato ma, hanno riferito, "collaboriamo con la polizia penale per un'analisi dettagliata dell'attentato anche attraverso sopralluoghi. Vogliamo raccogliere eventuali registrazioni video di questo camion con targa polacca".
NUMERO DA CONTATTARE - Dopo aver chiesto ai berlinesi di tenere alta la vigilanza, la polizia di Berlino ha chiesto loro di fornire qualsiasi informazione su fatti sospetti ed ha diffuso, anche attraverso i social network, un numero di telefono da contattare: 030 54 024 111.
NO COLLEGAMENTO TRA ATTENTATO E TRANSITO TIR IN ITALIA - Non ci sarebbe "allo stato delle indagini alcun collegamento" tra l'attentato compiuto a Berlino e il transito sul territorio italiano del tir utilizzato per l'attacco. Fonti investigative interpellate dall'Adnkronos precisano infatti che la circostanza secondo cui il camion avrebbe varcato il confine nazionale il 16 dicembre, ben tre giorni prima dell'attentato, "tenderebbe a far escludere ogni collegamento diretto" con quanto avvenuto a Berlino. Al contrario, non si esclude che l'attentatore si sia impadronito del tir proprio il giorno stesso dell'attentato. A questo proposito, si sta in queste ore cercando di verificare l'eventualità che il mezzo sia rimasto in sosta in un parcheggio situato non lontano dalla zona del mercatino di Natale scelto dall'attentatore come obiettivo dell'attacco.
MERKEL SUL LUOGO DELL'ATTENTATO - Angela Merkel si è recata sul luogo dell'attacco. Accompagnata dal sindaco di Berlino Michael Muller, il ministro dell'Interno Thomas De Maiziere e il ministro dell'Interno, la cancelliera ha deposto una corona di fiori.
FALSO ALLARME A COLONIA - Intanto nel pomeriggio è stata evacuata la stazione ferroviaria di Colonia in seguito a una telefonata minatoria in cui si parlava di una bomba. La polizia ha poi reso noto che la telefonata era un falso allarme.
GENTILONI SENTE MERKEL - Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha avuto un colloquio telefonico con la cancelliera Merkel alla quale ha espresso il suo cordoglio e quello del governo italiano per i morti di Berlino. Lo si apprende da fonti di palazzo Chigi.
Palazzo Chigi ha disposto "l’esposizione a mezz’asta delle bandiere nazionale ed europea sugli edifici pubblici dell’intero territorio nazionale nella giornata odierna, in segno di sentita e generale partecipazione al dolore che ha colpito il popolo tedesco".
DISPERSA UN'ITALIANA. Roma ha aperto un fascicolo di indagine in seguito alla scomparsa in Germania di Fabrizia Di Lorenzo di 30 anni di Sulmona. L'ipotesi di reato è attentato con finalità di terrorismo.
La ragazza italiana risulta dispersa in seguito all'attentato. Secondo un messaggio rimbalzato in queste ore su Twitter, il cellulare della ragazza sarebbe stato ritrovato sul luogo della strage e consegnato alla polizia. A lanciare un primo appello sui social sono stati i parenti della giovane, che da diversi anni vive e lavora a Berlino e da quasi due anni lavora per un'azienda di trasporti.
Per il momento il fascicolo della Procura di Roma contiene un rapporto del Ros e l'indagine è affidata al pubblico ministero Francesco Scavo. Sulla scomparsa della cittadina italiana indaga anche la polizia tedesca e qui è stato disposto un esame del dna per verificare se il pakistano fermato dopo la strage si trovasse sul camion investitore.
"I nostri sforzi sono concentrati su una persona. Stiamo seguendo gli esiti ufficiali delle autorità tedesche competenti. Seguiamo l'evolversi di questi eventi con preoccupazione e trepidazione", ha detto all'Adnkronos l'ambasciatore italiano a Berlino, Pietro Benassi.
L'Adnkronos ha contattato telefonicamente l'azienda tedesca presso la quale lavorerebbe la cittadina italiana, ma a ogni domanda la risposta è stata, "non possiamo rispondere". Anche dall'ambasciata d'Italia a Berlino non vengono rilasciate dichiarazioni.
Stando a quanto si legge sul suo profilo di LinkedIn, Fabrizia da tre anni si era trasferita a Berlino, trovando impiego presso la Bosch, ma in Germania era arrivata nel 2012. Nel 2014 Fabrizia ha collaborato con 'Berlino Magazine', il sito dedicato agli italiani a Berlino, come fa sapere la redazione in un post su Facebook: "Abbiamo provato a contattare le conoscenze comuni che abbiamo, se avete notizie per cortesia scriveteci per rassicurare i parenti - si legge nel messaggio postato qualche ora fa - In alto a sinistra vedete la sua foto, speriamo che qualcuno l'abbia vista dopo l'incidente senza alcun problema".
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