NAPOLI. Il Consiglio Regionale della Campania, presieduto da Rosa d'Amelio, ha approvato, con i voti favorevoli della maggioranza di centrosinistra e della opposizione di centrodestra, l'ordine del giorno "Regionalismo differenziato". Il Movimento 5 stelle si è astenuto. «Sono quasi 6 mesi che la Campania ha chiesto al governo di aprire una trattativa anche con la Regione per valutare la possibilità di un federalismo spinto, cioè di un trasferimento di ulteriori competenze alla Regione, e anche di risorse equivalenti». Così il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che aggiunge: «Abbiamo mandato una lettera non più di un mese fa, per chiedere che la discussione che stanno facendo, Lombardia, Veneto ed Emilia, veda la partecipazione anche della Campania, perché siccome il regionalismo differenziato rischia di portare ad un flusso di risorse orientate al Nord credo sia doveroso parlare anche con le Regioni del Sud che hanno chiesto un analogo provvedimento. Vediamo se il governo risponde. Il giorno 15 - prosegue - credo che ci sarà una decisione da parte del governo in relazione a Lombardia, Veneto ed Emilia, noi siamo pronti a combattere una battaglia per un tutela piena, delle esigenze del Sud. Dispiace che i Cinque stelle non abbiano approvato questo documento, problemi loro, se ne assumeranno le responsabilità» dice De Luca in riferimento all'approvazione oggi in Consiglio regionale. «È evidente che siamo ad un passaggio decisivo della storia d'Italia, oltre della vicenda che riguarda il Sud. Capiamoci bene, se la richiesta che fanno le Regioni del Nord è di avere criteri di efficienza e di produttività nell'uso del denaro pubblico la Campania è pronta, anzi è prontissima ad accettare qualunque sfida. Se l'obiettivo è di mantenere al Nord tutto il gettito fiscale che produce allora la Campania è duramente contraria». «Loro saranno i garanti del Sud? Io credo alle cose concrete e ai fatti - afferma il governatore - e fino ad ora non c'è stato, rispetto al Sud, nulla. Abbiamo registrato nella manovra del governo un taglio del Fondo per la coesione e un taglio per il co-finanziamento per i fondi europei. Quindi - conclude - ad oggi dal punto di vista degli investimenti abbiamo iniziative negative da parte del governo».