MILANO. Il giudice monocratico dell'ottava sezione penale del Tribunale di Milano Maria Luisa Balzarotti ha condannato oggi Umberto Bossi a due anni e tre mesi di reclusione, il secondogenito del senatore, Renzo Bossi, a un anno e sei mesi e l'ex tesoriere del Carroccio, Francesco Belsito, a due anni e sei mesi di reclusione.

Il giudice li ha ritenuti colpevoli di appropriazione indebita, accusa in alcuni capi d'imputazione cambiata in tentata e per altri episodi prescritta. Il giudice ha poi condannato Umberto Bossi a una sanzione di 800 euro, Renzi Bossi a 500 euro e Francesco Belsito a 900 euro.

Secondo la procura, Bossi avrebbe utilizzato i fondi del partito per spese personali. Come aveva sostenuto il pm in aula, per Bossi sostenere i costi della sua famiglia" con il patrimonio della Lega sarebbe stato "un modo di agire consolidato e concordato" con i tesorieri, cioè con Belsito ma ancor prima con Maurizio Balocchi.

Belsito avrebbe distratto dalla casse della Lega circa mezzo milione di euro tra il 2009 e il 2011, mentre Bossi avrebbe speso 208mila euro di fondi del partito per sue esigenze personali e suo figlio Renzo 145mila euro tra auto, multe da pagare e la presunta 'famosa' laurea in Albania, costata 77mila euro. Ora l'attenzione si sposta a Genova dove per competenza territoriale si è spostata una parte del procedimento milanese nell'ambito del quale Bossi e Belsito, insieme ad altri indagati, sono imputati per truffa aggravata ai danni dello Stato e dove la sentenza è prevista per il 24 luglio.

"Ci aspettavamo questa condanna. E solo il primo grado ma andiamo avanti", dice Renzi Bossi quasi rassegnato. Per il resto il figlio del fondatore della Lega dichiara che il partito "non mi ha mai pagato le multe, tutte rateizzate da me nel 2013, né la laurea in Albania dove non sono mai stato".