ROMA. È bagarre in Aula alla Camera sulla legge elettorale quando il tabellone elettronico situato in alto nell'emiciclo mostra per errore l'andamento della votazione a scrutinio segreto sull'emendamento Biancofiore che poi ha mandato momentaneamente in pezzi l'alleanza elettorale tra Fi-Md-M5S-Lega. L'emendamento riguardava l'applicazione della riforma anche nei collegi elettorali del Trentino Alto Adige, i relatori avevano espresso parere contrario, e quindi si attendeva un no compatto.

Il 'problema tecnico' dura pochi secondi ma quei pochi istanti (grazie alle lucine rosse del voto contrario, alle verdi di quello favorevole e bianche per l'astensione) bastano a far vedere come hanno votato i vari deputati. Pochi istanti per 'svelare' voti favorevoli nei banchi M5S, Pd e di Forza Italia. Alla fine sono 59 i franchi tiratori, esclusi i voti dei 5 Stelle, che hanno contribuito ad affossare il patto.

Il 'giallo' del tabellone manda in tilt l'Assemblea di Montecitorio e scatena un polverone di polemiche. Nel mirino anche la presidente della Camera, Laura Boldrini, accusata da alcuni parlamentari di non aver avvisato per tempo che stava per scattare una votazione segreta.

BOLDRINI - Boldrini chiede di correre ai ripari e le lucine diventano tutte azzurre e sottolinea: ''C'è stato un problema tecnico, avevo già detto che era un voto segreto, colleghi c'è stato un disguido". Ma il clima ormai si è fatto incandescente.

FIANO - E su Twitter il deputato democratico e responsabile riforme e sicurezza segreteria nazionale Pd, Emanuele Fiano, scrive: "I Cinque stelle fanno fallire la legge elettorale. Per pochi secondi il voto è stato palese, loro hanno votato a favore questa è la prova".

GUERINI - "Per noi non ci sono le condizioni per andare avanti, i 5 stelle hanno ucciso la legge elettorale " ha detto il deputato Pd Lorenzo Guerini parlando con i cronisti alla Camera. In precedenza, al termine della seduta in aula, aveva detto: "Ora bisogna fare una valutazione, vanno verificate le condizioni minime per andare avanti".

"Due terzi del gruppo M5S esultava nel momento del voto" dell'emendamento Biancofiore che poi ha mandato momentaneamente in pezzi l'alleanza elettorale tra Fi-Md-M5S-Lega, basti dire che si tratta "di un emendamento che lo stesso M5S aveva bocciato in commissione", ha ricordato Guerini. "Se Fico vuole essere conseguente con quanto affermato in aula ritiri gli emendamenti M5S, sennò è complicato andare avanti".

FICO - "Ritirare gli emendamenti? Quindi ci chiedono di non intervenire in Aula su una legge di interesse nazionale. Mi sembra impossibile" ha però replicato il capogruppo M5S, Roberto Fico.

RENZI - La valutazione di Matteo Renzi è che il patto a 4 è finito. Una strada interrotta dai 5 Stelle, una mossa accolta con stupore dai dem. "Sì ci fidavamo - dice un big renziano - le assicurazioni c'erano state. Poi dall'uscita dell'altra sera di Grillo le cose sono cambiate ma non credevamo che le cose potessero naufragare già oggi...".

Per Renzi la questione è chiusa perché se le cose si sono messe così male da subito, con una forza politica che, di fatto, si è tirata fuori dall'accordo, andare avanti nell'iter della legge è impraticabile. Queste almeno le considerazioni in casa Pd prima della segreteria convocata da Renzi alle 15. "Se anche andassimo avanti alla Camera, al Senato la legge arriva morta", si ragiona a Montecitorio.

Dunque che fare, ferma restando l'intenzione (mai confermata pubblicamente da Renzi) di andare al voto? La strada maestra, al momento, resta quella del decreto.

DE PETRIS - Intanto Loredana De Petris, presidente dei senatori del Gruppo Misto, in conferenza stampa alla Camera, riferendosi alle parole del deputato dem Emanuele Fiano, ha detto: "E' sospetto che Fiano dica ora che legge elettorale è già morta" dopo quanto avvenuto su un voto "ad un emendamento". E ancora: "La nostra è una democrazia parlamentare, spetta al parlamento fare le leggi", ha ricordato la senatrice.