“No" all'ipotesi di una coalizione di governo con il centrodestra di Forza Italia e Lega. Così Paolo Gentiloni risponde, da Davos, a una domanda nel corso di un'intervista a Cnbc. «Per rispondere alla sua domanda in modo diretto - ha dichiarato il presidente del Consiglio - no, non sarei interessato» a dar vita a una coalizione di governo con il blocco di centrodestra.

Quanto al rischio di un Parlamento “in sospeso" in conseguenza del voto, «speriamo - ha detto Gentiloni - che questo non sia il caso e che il centrosinistra che rappresento abbia la maggioranza».

«In ogni caso credo che saremo il pilastro di una possibile coalizione e abbiamo una certa “expertise" in materia di flessibilità nel mio Paese». «Ma - ha proseguito - credo che la posizione populista antieuropeista non prevarrà e l'Italia manterrà la propria stabilità».

«Non chiamerei Berlusconi un populista, ma prendo atto del fatto che ha una coalizione dove i populisti e i no euro sono non solo rilevanti ma predominanti» ha poi detto Gentiloni in un'intervista a Bloomberg Tv dal Wef di Davos.

«Non siamo sicuri del fatto che questa coalizione abbia idee uguali o simili su 10 o 20 questioni, ed è abbastanza strano per una coalizione non avere le stesse idee», ha aggiunto il premier ribadendo che «la coalizione con il centrodestra non è nei nostri piani. Ora siamo in campagna elettorale, e la campagna elettorale sta dimostrando che l'unico modo per continuare le riforme è rafforzare chi queste riforme le ha fatte».

TRUMP E PROTEZIONISMO. Nell'intervista a Cnbc Gentiloni ha risposto, tra l'altro, alle domande sulla linea seguita dall'amministrazione Trump, con il varo di dazi su importazioni, a cominciare da lavatrici e pannelli solari. «Rispetto totalmente il fatto che» Trump «sia stato eletto con l'idea di mettere l'“America first" e che stia cercando di andare in quella direzione. Ma, come europei e italiani, dobbiamo evidenziare il fatto che rispettare e proteggere gli interessi dei cittadini statunitensi, che è corretto, non può significare che noi mettiamo in discussione l'intelaiatura delle nostre relazioni commerciali - ad esempio - che si sono rivelate estremamente utili per la crescita». Il dibattito è aperto, afferma il presidente del Consiglio, ma «la base della discussione dovrebbe continuare ad essere il sostegno all'apertura, al libero commercio, agli accordi e non al protezionismo».