Lupi in aula: mi dimetto
Il ministro: lascio a testa alta, nessun illecito
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Ven 20 Marzo 2015 12:33
ROMA. «Lascio il Governo a testa alta guardandovi negli occhi. Non ho commesso nulla di illecito. Sento il dovere di assumermi responsabilità politica ma anche di spiegare in Parlamento». Non si «può cancellare in 3 giorni» il «lavoro» fatto e «rivendico di aver fatto» in «22 mesi» al ministero. Lo ha detto Maurizio Lupi, ministro delle Infrastrutture, alla Camera. «Le accuse che mi sono state mosse sono immotivate e strumentali». Così il ministro Maurizio Lupi, in aula alla Camera. «So che il tempo sarà galantuomo, spero che lo sarà anche con chi ha speculato sul nulla», assicura Lupi. «In questi giorni, in un confronto leale, franco, serio, il presidente del Consiglio Matteo Renzi "non mi ha mai chiesto di dimettermi, ma ha affidato, come è giusto che fosse, alla mia scelta personale questa decisione». «Sono qui per rivendicare il ruolo decisivo della politica nella guida del nostro Paese - ha esordito Lupi nella sua informativa nell'aula di Montecitorio - Non sono qui per difendermi da accuse che non mi sono state rivolte, non invoco garantismo nei miei confronti, perché non ho ricevuto alcun avviso di garanzia. Ciò che mi chiama qui non è una responsabilità giudiziaria ma giustamente una responsabilità politica».
Ad Ercole Incalza «non è stato affidato alcun ruolo di consulenza - ha riferito ancora Lupi - Occupava il suo ruolo di capo della struttura tecnica di missione a seguito di procedura selettiva pubblica e con scadenza il 31 dicembre 2015 e ho potuto verificare che nei vari procedimenti penali che lo hanno interessato non ha subito alcuna decisione di condanna, nè per i casi in cui questi si sono conclusi per prescrizione del reato, alcun procedimento disciplinare sotto la responsabilità dei ministri che mi avevano preceduto. Incalza ha poi rassegnato le proprie dimissioni dall'incarico con nota del 17 dicembre 2014», un anno prima della scadenza del suo incarico.
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