di Dario De Martino

NAPOLI. Una serie di incontri partirà la prossima settimana per mettere a punto l’ordinanza sulla movida annunciata per giugno dal sindaco Luigi de Magistris, che nel frattempo ha prorogato i termini della normativa emanata a novembre. Da lunedì in poi si parlerà con comitati di residenti, baretti e rappresentati degli esercenti, con le municipalità. L’assessore ai giovani Alessandra Clemente (nella foto) ha un calendario fitto d’impegni per la settimana che verrà, in cui parlerà con tutti gli “attori” della movida napoletana e con le istituzioni che fino ad oggi si sono occupate del problema. 

I “BARETTI”. È in calendario per lunedì l’incontro con alcuni baretti. Ci saranno i rappresentati della Confcommercio e alcuni proprietari dei baretti che più di altri si sono interessati alla questione. Tra questi Aldo Maccaroni che si è interfacciato in queste settimane con la Prima Municipalità, ma ora è pronto ad esporre direttamente all’assessore le idee e le proposte dei proprietari dei locali. I baretti stanno elaborando una serie di punti che riguardano la movida di tutta la città e si batteranno su una questione: no alla “zonizzazione”. L’ordinanza deve essere valida per tutta la città e non soltanto per alcune parte, creando così una discriminazione. Ci sarà anche Mauro Serino, rappresentate dei baretti del centro che ha lavorato in questi mesi alla “Consulta della notte” della Seconda Municipalità. Con lui ci sarà anche il proprietario del Kestè e attivista civico Fabrizio Caliendo.

I RESIDENTI. Per mercoledì, invece, è in programma l’appuntamento con il Comitato per la quiete pubblica e la vivibilità cittadina, guidato da Gennaro Esposito. L’avvocato ed ex consigliere comunale andrà dall’assessore insieme con un rappresentate dei residenti di ogni quartiere in cui si vive il tema della movida: centro storico, Bagnoli, Chiaia e Vomero. Il comitato la sua proposta l’ha già formulata. Una dettagliata bozza d’ordinanza in cui, in estrema sintesi, si chiede: l’allargamento delle zone in cui sarà in vigore l’ordinanza, sanzioni più dure e controlli più serrati in tutta la zona. Probabile che per la zona di Chiaia, venga contattato anche il comitato “Chiaia viva e vivibile”.

LE ISTITUZIONI. Nell’elaborazione dell’ordinanza sarà tenuto conto anche del lavoro delle istituzioni territoriali fatto in questi mesi. C’è la proposta scritta dalla Prima Municipalità, che guarda soprattutto ai baretti di Chiaia, giunta dopo un lavoro di ascolto del presidente Francesco de Giovanni sia del comitato di residenti “Chiaia viva e vivibile” sia dei baretti della zona, ma la sintesi che ne è venuta fuori non è piaciuta granché agli esercenti. Poi c’è il lavoro svolto dalla Consulta della Notte, l’organismo ideato e portato avanti dalla Seconda Municipalità, guidata da Francesco Chirico, che ha messo insieme baretti, residenti e giovani in varie riunioni alla ricerca di una soluzione buona per tutti. Lo stesso de Magistris ne ha parlato annunciando la nuova ordinanza. Sarà tenuto in considerazione anche il lavoro della commissione giovani presieduta da Claudio Cecere che nell’ultimo mese ha incontrato, zona per zona, tutti gli attori della movida, con l’obiettivo di comprenderne i problemi. Importante sarà anche un successivo raffronto, dopo quello di giovedì al tavolo in prefettura, con Prefetto, Questore e pure con la polizia municipale.

I GIOVANI. Rispondono all’appello anche i giovani. Antonio Prisco, rappresentate di varie associazioni giovanili del centro storico e animatore della consulta della notte, ribadisce la sua disponibilità a dare un contributo anche nel corso di queste riunioni per una movida “sostenibile”, riprendendo la proposta elaborata dai giovani già mesi fa, pubblicata sulle colonne del “Roma”, che resta ancora valida e pronta per essere esaminata.