ROMA. Via libera del Senato all'articolo 7 del ddl di revisione costituzionale con 166 voti favorevoli, 56 contrari e 5 astenuti. Subito dopo lo scrutinio, l'aula è passata all'esame dell'articolo 10, dato che gli articoli 8 e 9 sono arrivati dalla Camera senza subire modifiche, rispetto al testo già approvato nella precedente lettura dal Senato. L'articolo 10 riguarda le funzioni e le prerogative dell'assemblea riformata e su questo articolo sono previsti tre voti segreti sugli emendamenti 10.903, 10.907 e 10.381399 C. Prima dell'inizio dell'esame di questo articolo, Grasso ha sospeso la seduta fino alle 12 per dare modo alla maggioranza di rispondere alle richieste fatte in aula dall'opposizione per un confronto reale sul merito delle proposte di modifica. «Oggi affrontiamo l'articolo 10 che è il cuore della riforma, perché tratta delle funzioni legislative che avrà il nuovo Senato. Su questo articolo ho presentato 35.000 emendamenti, che sono disposto a ritirare a una condizione: che ci sia da parte del governo la volontà di aprire una valutazione reale degli articoli 10 e 31», ha detto dal canto suo il vice presidente del Senato, Roberto Calderoli, in aula a palazzo Madama alla ripresa dell'esame del ddl di revisione costituzionale. «C'è poi l'articolo 21 - ha aggiunto l'esponente della Lega Nord - che è quello che riguarda il presidente della Repubblica e sul quale il senatore Cociancich ha presentato un altro emendamento, che potrebbe rappresentate ancora una volta la chiusura definitiva della discussione e del confronto in aula su questo importantissimo argomento, tema centrale della riforma». «Non è possibile - ha concluso Calderoli - che con una specie di voto di fiducia sotto forma di emendamento si chiuda anche la discussione sul presidente della Repubblica in questo modo».