Dispone controlli più rigorosi sulle richieste di asilo e più celeri procedure di esame delle istanze la circolare inviata dal ministro dell'Interno Matteo Salvini alle prefetture italiane e ai responsabili delle commissioni per il riconoscimento delle tutele internazionali. In particolare, la direttiva del Viminale invita a esaminare con il necessario rigore il sistema di concessione del permesso di soggiorno umanitario, rilasciato dalle questure per gravi motivi umanitari o in caso di riconoscimento di forme di protezione temporanea.

"Donne incinte, bambini e rifugiati restano in Italia. Si vergognino i disinformati che dicono e scrivono il contrario", ha spiegato Salvini, smentendo alcune anticipazioni della circolare diffuse nelle ultime ore. Per poi chiarire: "Il senso dell'iniziativa è limitare un abuso che va a discapito dei rifugiati veri".

"Su 43mila domande esaminate - ha sottolineato il responsabile del Viminale - i rifugiati sono il 7 per cento mentre la protezione sussidiaria raggiunge il 5. Poi abbiamo la protezione umanitaria che, sulla carta, è riservata a limitati e residuali casi di persone che, pur non essendo in fuga dalle guerra hanno necessità di una tutela. Ma rappresentano il 28 per cento dei casi che poi arriva al 40 con i ricorsi, decine di migliaia di persone. E spesso diventano la legittimazione dell’immigrazione clandestina".

Il titolare del Viminale ha annunciato inoltre che "abbiamo spostato 42 milioni dei fondi per l'immigrazione dall'accoglienza alla voce rimpatri". "Quello che era un business che faceva arricchire pochi sulle spalle di molti ora diventa investimento in sicurezza e rimpatri" ha rimarcato.

Poi, in un post pubblicato su Facebook, Salvini ha aggiunto: "Con una circolare a prefetti e presidenti delle Commissioni per il riconoscimento della protezione internazionale ho personalmente richiesto velocità e attenzione nel dare accoglienza a chi scappa veramente dalla guerra ma anche nel bloccare tutti coloro che non ne hanno diritto".