NAPOLI. Il 2018 parte all’insegna della polemica a Napoli. Le parole di de Magistris sul lavoro della sicurezza e l’assenza dei mezzi pubblici dopo la lunga trattativa finita male con i lavoratori Anm fanno registrare la prima polemica dell’anno già al primo giorno. Già negli ultimi giorni del 2017 la vicenda Anm aveva creato tanta polemica, che non si placherà certamente visto che il futuro dell’azienda resta i bilico e che anche in maggioranza c’è qualche divisione, sopratutto nei rapporti con i lavoratori del trasporto pubblico. Ma sono sopratutto le opposizioni ad attaccare de Magistris e la sua amministrazione, in particolare dopo le parole del sindaco a proposito dell’organizzazione del piano sicurezza. Ci va già dura Valeria Valente deputata e consigliera comunale del Pd: «Mentre l’organizzazione del Capodanno e delle festività natalizie a Napoli da parte dell’amministrazione comunale ha toccato il punto più basso da almeno venti anni a questa parte, mezzi pubblici dell’Anm fermi, pochi vigili urbani per strada, caos e degrado ovunque, luminarie pubbliche assenti, la resa di fronte alle gang che in Galleria avevano devastato l'albero di Natale, il sindaco de Magistris ha finanche la faccia tosta di criticare il servizio pubblico che in questi giorni ha funzionato meglio, vale a dire il piano per l’ordine pubblico e la sicurezza di Questura e Prefettura durante il concerto di piazza Plebiscito. Invece di ringraziare Questore e Prefetto e tutti gli uomini delle forze di pubblica sicurezza per l’eccellente lavoro svolto, de Magistris li critica. È fin troppo evidente la strumentalità di questa polemica per non capire che da parte del sindaco è in atto un becero e penoso tentativo di non far parlare delle sue gravi responsabilità per come sta gestendo i servizi pubblici essenziali per i napoletani e per i tanti turisti che vengono a Napoli. Nemmeno l’avvio del nuovo anno serve a de Magistris per cambiare finalmente registro e vestire i panni del buon sindaco, smettendo una volta e per tutte quelli del rivoluzionario di lotta e di governo». dadema