ROMA.  La terra non smette di tremare tra Marche e Umbria, dopo il tremendo sisma di ieri mattina. La più forte della nottata è stata registrata alle 2.27 con una magnitudo di 4.2. Esattamente dopo due ore, alle 4.27, un'altra scossa delle stessa magnitudo - con epicentro vicino Norcia e Cascia - è stata registrata dall'Ingv. Così come 4.2 è stata la magnitudo della scossa delle 8.05 sempre nel perugino, mentre alle 9.37 nel maceratese ce ne è stata una di 3.5. Infine, una scossa di magnitudo 3.6 è stata registrata dall'Ingv alle ore 10.34 con epicentro vicino ai comuni di Norcia e Castelsantangelo.

Molti residenti di Norcia hanno passato la notte in auto, dove ha dovuto far fronte anche alle temperature molto basse, con punte anche di due gradi. "Scrivetelo che devono darci le tende. I cittadini di Norcia sono abituati al freddo, non ci spaventa. Preferiamo avere una tenda e restare vicino alle nostre case". Il signor Adolfo è in fila, come molti altri, per una colazione calda alla mensa della protezione civile e cerca giornalisti per far sentire la sua voce. "Io - spiega ad AdnKronos - ho perso due case, la mia in cui vivevo prima della scossa del 26 è quella in cui ero andato in affitto ma voglio restare qui. Non possono prendere e portarci via o darci come alternativa solo la macchina. Devono ascoltarci. Anche perché - spiega Adolfo - le tende di adesso non sono 'teli' come quelle di una volta. Sono riscaldate ci staremmo benissimo. Le aree per metterle ci sono, perché imporci gli alberghi? Per cui poi tra l'altro lo Stato spende anche un sacco di soldi?".

RENZI - Il presidente del Consiglio Matteo Renzi frena però questa ipotesi: "Adesso la priorità è restituire un briciolo di tranquillità alle popolazioni. E farlo è un'impresa difficilissima. Del resto chiunque abbia anche solo sentito la scossa di domenica mattina a distanza di centinaia di chilometri dall'epicentro potrà comprendere il dolore di chi vive in quelle zone", scrive il premier nella sua e-news. Per Renzi "chi ha vissuto un grande spavento da lontano, può solo immaginare il terrore che ha attraversato persone che da due mesi con le scosse ci convivono quotidianamente". Comunque, le cose da fare sono difficili ma chiare. "Primo, mettere in sicurezza. Ne parleremo anche oggi, nel consiglio dei ministri straordinario che abbiamo convocato per le 17, dove saranno presenti anche i 4 Presidenti di Regione, il commissario Errani e il capo della Protezione Civile Curcio", sottolinea il presidente del Consiglio che aggiunge: "Non possiamo avere le tende per qualche mese in montagna, sotto la neve. Gli alberghi ci sono, per tutti. Ma molti dei nostri connazionali non vogliono lasciare quelle terre nemmeno per qualche settimana. Dunque dovremo gestire al meglio questa prima fase, l'emergenza".

Sono oltre 15mila le persone assistite dalla Protezione civile in seguito al terremoto di ieri mattina. In particolare, oltre 500 sono accolte in strutture alberghiere nell’area del Trasimeno e oltre quattromila negli alberghi sulla costa adriatica. A queste si aggiungono circa 3mila persone nella Regione Umbria e altre 7mila nella regione Marche ospitate in strutture di prima accoglienza allestite a livello comunale. I dati, riferiti alla tarda serata di ieri, sono da considerarsi in continua evoluzione e aggiornamento, spiega la nota. Rimangono, inoltre, tra gli assistiti a seguito del sisma del 24 agosto, oltre 1.100 cittadini ospitati in alberghi e strutture ricettive – prevalentemente a San Benedetto del Tronto –, presso le abitazioni del progetto C.A.S.E. nel comune dell’Aquila o nei MAP localizzati in altri comuni d'Abruzzo nonché nelle residenze sanitarie assistenziali nelle quattro regioni colpite dal sisma.

Ascoli Piceno, disposta chiusura di tutte le scuole - Ad Ascoli Piceno disposta la chiusura di tutte le scuole a scopo precauzionale e per condurre le verifiche ad opera dei tecnici. "Si ricorda che, a seguito degli eventi sismici avvenuti nella giornata di ieri 30 ottobre, - si legge in un post del profilo Facebook del Comune di Ascoli Piceno - è stata disposta, per ragioni puramente precauzionali, la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado, ivi compresi gli asili nido, così da consentire le opportune verifiche da parte dei tecnici sui plessi scolastici".

 

GLI SFOLLATI. "Il numero di 15mila persone fa riferimento alla parte di popolazione che rientra nel circuito dell'assistenza, da chi è sulla costa e negli alberghi a chi trova accoglienza nelle strutture dei Comuni". Lo ha detto Titti Postiglione, direttrice dell'ufficio Emergenze della Protezione Civile, aggiungendo che è "un numero importante" che "non escludo possa crescere" dopo le ultime scosse di terremoto che hanno colpito l'Italia centrale.

La notte trascorsa è stata "complicata per i cittadini e per la macchina dell'assistenza" ha aggiunto Postiglione. Ci sono "cittadini in strutture messe a disposizione, cittadini che hanno trovato sistemazioni proprie, in auto o accoglienza dai parenti", ha detto, spiegando che le situazioni sono "molte differenziate ma sono tutte segnate dal fatto che siamo a poche ore da un terremoto gravissimo, il più grave da quello dell'Irpinia e si porta dietro la complessità di scosse precedenti e devastanti".

E ancora: "Visso, Ussita, Castesantangelo sul Nera sono comuni epicentrali e hanno anche una sequenza importante che caratterizza ogni momento di questa vita che stiamo vivendo e che rende tutto più complicato, ma il danno è estremamente diffuso".