Via le ecoballe della Campania, ecco il piano della Regione
Braccio di ferro sul compostaggio a Scampia. De Luca: «Idea da rivedere». De Magistris: «Nessun impatto inquinante»
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Mer 02 Settembre 2015 17:45
NAPOLI. La Regione Campania ha definito il nuovo piano per affrontare l'emergenza riguardante lo smaltimento delle ecoballe. Il piano verrà presentato al Governo, e l'Esecutivo lo sottoporrà poi all'attenzione della Commissione europea. Costo dell'operazione 600 milioni di euro a carico del Governo. La Regione conta di chiudere entro una decina di giorni con la Presidenza del Consiglio l'accordo per il finanziamento, con l'obiettivo di inserire il protocollo all'interno del masterplan per il rilancio del Sud proposto da Renzi, ed ottenere subito un impegno di cassa di almeno 150 milioni. «Non abbiamo un piano B e il governo deve finanziare quest'operazione», ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. Dopo la sentenza della Corte di Giustizia europea che ha condannato l'Italia per la gestione dei rifiuti ad una multa di 20 milioni, aggravata dal peso di dover pagare 120mila euro al giorno finché non si rimuovono le ecoballe e si affronti definitivamente la gestione del ciclo dei rifiuti, la Regione punta ad accelerare i tempi. «Questa mattina - ha aggiunto in conferenza stampa il governatore De Luca, affiancato dal suo vice con delega all'Ambiente, Fulvio Bonavitacola - cominciamo una lunga marcia per risolvere definitivamente il problema in tre anni». Per quanto le riguarda lo smaltimento delle ecoballe, il piano della Regione prevede che un terzo venga smaltito fuori regione, ("il governatore della Toscana ha gia' dato la disponibilita' per ulteriori 100 mila tonnellate", ha detto ancora il governatore); per un terzo negli impianti Stir di Tufino e Giugliano (per quest'ultimo impianto si pensa ad una destinazione unicamente dedicata allo smaltimento delle ecoballe); per un terzo nello Stir di Caivano. De Luca pensa ad aree industriali dismesse e chiede al Comune di Napoli «un approfondimento di riflessione per l'impianto di Scampia, area che ha gia' problematiche sociali». A replicare è il sindaco Luigi de Magistris: «Gli impianti di compostaggio che realizzeremo a Napoli e nella Città metropolitana non producono inquinamento e impatto ambientale, anzi trasformano il rifiuto senza alcun tipo di emissione, creano lavoro, riqualificano il territorio e consentono di fare infrastrutture».
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