Ne abbiamo viste tante, fin da quando Michelangelo realizzò quella famosissima di marmo che si trova a San Pietro. Da allora sono stati tanti gli artisti che ne hanno ripreso le linee compositive, ma una Pietà come quella conservata  nel museo Duca di Martina è davvero unica. Opera di Giuseppe Gricci, appartenente alla produzione della Real Fabbrica di Capodimonte, datata intorno al 1744-45, La Pietà (nella foto) è catalogata tra i pezzi più antichi e meglio conservati. .E' in porcellana bianca a pasta tenera,  caratteristica della Real Fabbrica. Data la sua caratteristica, conferiva una particolare sinuosità agli oggetti. Niente di più adatto adatto quindi ad interpretare il dolore della Madonna con il Cristo morente tra le sue delicate braccia, che però sembrano reggere il figlio con tutta la forza dell’amore materno. Non si può fare a meno di ammirare la scena immedesimandosi nel dramma che rappresenta. Ciò che colpisce di più, ma  che l’occhio umano al primo impatto non percepisce, è la pluralità dei pezzi che compongono l’opera. Infatti posto a lato, quasi con un’aria indifferente al dramma che si sta consumando, c’è San Giovanni, non incluso sicuramente nel progetto originale poiché si nota facilmente essere mal poggiante sulla base rocciosa. Il tutto poggia su un piedistallo poligonale, decisamente di dimensioni inferiori al resto della composizione. Questo sta ad indicare il “comporre aperto” del tempo, per apprezzare anche singolarmente un’opera, senza che questa debba essere necessariamente piena di ornamenti superflui  o particolari, ma semplicemente rimandandola all’ eleganza della semplicità.

Il Gricci realizza una molteplicità di opere, molte delle quali da scoprire nel museo Duca di Martina a Villa Floridiana. Fino a maggio, durante il finesettimana i ragazzi di sei scuole di Napoli, impegnati nell'alternanza scuola-lavoro, accoglieranno e faranno da ciceroni al pubblico.In particolare, il liceo Mazzini darà il proprio contributo nei giorni 6 e 20 maggio 2017, rispettivamente dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18.

 

Chiara Lubrano

IV A Liceo Mazzini