Una tazza così sexy, di certo non si vede frequentemente. Chi non vorrebbe ritornare a bere del buon latte caldo direttamente dal seno materno? A realizzare questo sogno erotico ci pensarono gli artigiani francesi del XVIII secolo quando modellarono la tazza a forma di seno, con tanto di capezzolo, che è conservata al Museo duca di Martina a Napoli nella Villa Floridiana.

Era stata proprio la regina Maria Antonietta, la moglie di Luigi XVI, qualche anno prima di finire sulla ghigliottina,   a chiedere la produzione di questo prestigioso servizio realizzato dalla manifattura di Sévres nel 1789  e destinato alla sua latteria di Rambouillet. A quel tempo infatti, era quasi un vezzo quotidiano dei nobili, fare finta di essere giovani contadini e, tornare alla vita rurale. Proprio nella latteria si riunivano i nobili, dove improvvisavano rapide mungiture di capre e, in queste tazze bevevano direttamente il latte appena raccolto. Fortunatamente, il museo Duca di Martina è tra i pochi musei di tutto il mondo che conserva ancora uno di questi pezzi. Dei 65 che facevano parte del servizio originale, solo 17 ce ne sono pervenuti perché vennero realizzati a più riprese e gli ultimi non furono acquistati dalla Corona a causa della rivoluzione in atto cosicché, per ammortizzare i costi della produzione, la manifattura fu costretta a venderli a privati. Testimone del cosiddetto gusto all'etrusca, il servizio fu realizzato su disegni del capo modellatore Louis-Simon Boizeaut che si era ispirato direttamente dalle ceramiche antiche collezionate da Vivant Denon. Questo nuovo stile identificato come "neo-classico" rimanda proprio all'antico, ai modelli greci ed etruschi. La nostra coppa è infatti ispirata al "mastòs", un tipo di tazza  prodotta ad Atene alla fine del 500 a.C.  la cui forma simile a quella di un seno femminile, rimanda ai piaceri erotici del simposio. Sicuramente allusiva anche alla funzione lattante del seno materno, la leggenda vorrebbe che questa coppa fosse stata modellata sul seno stesso della regina e potrebbe celebrare la quarta ed ultima maternità di quest’ultima. La decorazione pittorica fu affidata a Jean-Jacques Legrennet. Cosa anomala per la manifattura di Sévres che fino ad allora deteneva il monopolio reale della doratura su porcellana, la Jatte-téton, non ha dorature ed è colorata su fondo bianco, circoscritta da alcune fasce di un colore rosa arancio, classificabile come etrusco e, che rimanda così proprio all’antico.

Questo e tanti altri pezzi interessanti al Museo Duca di Martina, dove tutti i fine settimana di aprile e maggio i visitatori potranno usufruire dei percorsi guidati dagli studenti impegnati nel progetto di alternanza scuola-lavoro.  Il 6 maggio dalle 9 alle 13 e il 20 maggio dalle 14 alle 18 ci saranno i ragazzi del Liceo Mazzini.

Leonardo Muratori

Liceo Mazzini

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