NAPOLI. «Marzo 2018, stavamo preparando un inedito con i Foja: una canzone dedicata a Maurizio Sarri che sarà nel prossimo album. Mentre lo stavamo per produrre compare sul web questo tizio di nome Nasta con la canzone “Come Maurizio Sarri”. La mia prima reazione è: “Ma chi è questo che mi ha rubato l’idea? Così gli scrivo sulla pagina Facebook, mi presento, e fissiamo un appuntamento». È il racconto dell’inizio del rapporto tra Anastasio, il vincitore di X-Factor, e Luciano Chirico (nella foto), manager della Full Heads, la casa di produzione di tantissimi talenti napoletani: dai Foja alla Maschera, passando per Tommaso Primo, Pepp-Oh, Peppe Lanzetta, Daniele Sepe, Francesco Paura e tanti altri. 

Da quell’appuntamento casuale alla vittoria ad X-Factor. Come è successo?

«Ci siamo incontrati e lui è stato ben felice di entrare nella nostra squadra. Così ho iniziato a seguirlo, a portarlo ad alcuni eventi. Ricordo a maggio che aprì un concerto dei Foja, quando si chiamava ancora Nasta. Poi Ferdinando Tozzi, presidente della Campania Music Commission, crea un ponte con Sony per fare delle selezioni a Napoli. Mi chiede se ho qualche talento da segnalargli e tra gli altri io gli presento Marco Anastasio. Alcune delle figure della direzione artistica di questo casting erano le stesse che si occupano di X-Factor e mi chiedono in quell’occasione se lui volesse partecipare». 

Ovviamente lui disse subito sì. 

«In realtà no. All’inizio non si sentiva adeguato per quel palcoscenico, il format non gli sembrava giusto per potersi esprimere. Io gli dissi: hai 21 anni, è un’esperienza che nella peggiore delle ipotesi ti dà una visibilità nazionale. Così lui si convinse e iniziò la scalata fino alla vittoria. Eppure il nostro obiettivo era raggiungere la puntata dell’inedito, come l’Europa League in campionato. Alla fine siamo arrivati fino allo scudetto, vinto in un derby (ride, ndr). Oggi io sono il suo personal manager, mentre una realtà vicina a Sony gestisce il management strategico». 

Anastasio è l’ultimo esponente di una nuova scuola musicale napoletana che sta esplodendo a livello nazionale e di cui la Full Heads è grande protagonista. 

«Quest’anno abbiamo raccolto tantissime soddisfazioni. I Foja hanno partecipato ai David di Donatello e hanno realizzato il loro primo tour internazionale, la Maschera ha vinto la targa Tenco per il disco in dialetto e il premio Parodi, Anastasio ha vinto X-Factor e ha conquistato il disco d’oro. La qualità napoletana, alla fine paga. Con megafoni più forti chissà dove saremmo arrivati». 

Tra fine anni ‘90 e gli inizi del 2000 la musica napoletana ha avuto un periodo più “buio”. Si può dire che con i Foja si è riaperto un capitolo che ha riportato Napoli come protagonista della scena nazionale.

«Non bisogna dimenticare il fenomeno rappresentato al meglio dai Co’ Sang. Però sicuramente dal blocco Almamegretta-99 Posse-24 Grana ai Foja è passato un po’ di tempo. Con i Foja nasce sicuramente una nuova scuola di musica napoletana che ha trovato creatività di primo livello come La Maschera, Tommaso Primo, Capitan Capitone e tutti gli altri. In questa sfera però stiamo parlando degli artisti in lingua napoletana, perché Anastasio ha un codice nazionale. Ma resta comunque un prodotto della nostra terra e rappresenta anche la varietà artistica che offre la nostra città». 

Una varietà artistica che si sta imponendo a livello internazionale.

«Finchè avremo energia e forza, anche se dobbiamo indebitarci fino alla morte, porteremo avanti la nostra missione: portare Napoli nel mondo».