In un MMB assorto in liturgico ascolto, è andata in scena la bellissima performance del talentoso duo australiano composto da Tim McMillan alla chitarra e voce e Rachel Snow al violino e voce che, grazie alla collaborazione e all’impegno di Rockalvi Festival, martedì 17 aprile, sul palco del Music Melody Bar, hanno fatto suonare la loro peculiare miscellanea di rock celtico, folk, metal, post rock e jazz. I presenti hanno vissuto la destrutturazione e la ristrutturazione di canzoni che, come oggetti finiti e definiti, cadendo si spaccano in indefiniti e infiniti frammenti di inediti e cover celebri (tra cui echi di Led Zeppelin, Metallica, Black Sabbath, The Smashing Pumpkins) ma sempre parti del tutt’uno originario. Hanno ascoltato cascate di note, virtuosismo, ironia e umana umiltà. Là dove la chitarra si è scomposta in precise ritmiche  instabili, percussive, battenti, il violino e  le voci hanno ricucito, in ariose contemporanee melodie sognanti, gli squarci e le defibrillazioni di una cardiopatia a sei corde fingerstyle.

E poi l’unicità che solo tali eventi sanno dare, nell’azzeramento della distanza tra palco e pubblico che rende il pubblico il palco e l’artista parte del pubblico. È bastato un piccolo salto, la discesa di uno scalino, affinché Tim McMillan “ascendesse” tra gli spettatori, restituendo alla musica live l’umano contatto fisico che la magniloquenza dei troppo celebrati “grandi concerti” irreparabilmente nega. 

Marco Sica