Il CellarTheory Live (vico Acitillo 58 – Napoli), sotto la “guida” sempre attenta e competente di Luciano Labrano, si è conquistato negli ultimi anni un proprio importante spazio nel novero dei locali partenopei, dove la musica è vita ed è arte, ospitando concerti di caratura nazionale e internazionale. Tra le sue mura, sabato 13 maggio, si esibiranno gli Inner City Affair, gruppo napoletano, miscellanea di ska, reggae e jazz, con all’attivo un ottimo disco d’esordio dal titolo  “Montesanto Roots”. Rispetto al “silenzio di voce” dello strumentale disco “suonato” da Adriano Rubino alla tromba e al flugelhorn, Riccardo Colicchio al sassofono tenore, Alessandro Tedesco e Mario Tammaro al trombone, Dario Della Monica alla chitarra elettrica e alla chitarra acustica, Mattia Leone al pianoforte e alle tastiere, Dario Gessato al basso e Salvio Loffredo alla batteria, al CellarTheory Live gli Inner City Affairs si presentano con la nuova formazione tra le cui fila milita la cantante Mirella Schisano, il cui cantato rende il “suono” degli Inner City Affairs più “tondo”, e pieno di quel calore che una bella voce femminile inevitabilmente conferisce al “suonato” quando, come in questo caso, la vocalità è supportata da un ottimo “impianto” strumentale. Se gli Inner City Affairs, con “Montesanto Roots” hanno “allignato” nel cuore di Napoli, a Montesanto, nell’humus popolare reso (ancor più) popolare per la vicinanza con quel vico San Liborio fatto celebre dalla Filumena Marturano di De Filippo, oggi le loro “radici” partenopee trasmettono nuova linfa, affacciandosi al pubblico con la strafottenza di un “Che te ne fotte” gridato dal balcone della “Tarumbò” di Pino Daniele e con l’omaggio agli Showman di Musella, Senese e Del Prete di “Basta che mi vuoi”. Tornando al disco “Montesanto Roots”, su altra “stampa” ho già avuto modo di esprime il mio apprezzamento per tale lavoro, restando molto colpito sia dalla bella e “totale” strumentalità del disco, sia dalla composizione e interpretazione di alcuni brani; su tutti, dapprima dall’“eponima” “Montesanto Roots”, splendido reggae dall’affascinate tema metropolitano a tinte noir, che caratterizza un brano “mutaforma” in un “inseguimento” di fiati e chitarra tra le strade e i vicoli di uno ska notturno, e poi dall’ottima rilettura del classico “morriconiano”, tratto da “Investigation of a Citizen Above Suspicion”, dove, rispetto all’originale “colonna sonora”, gli Inner City Affair hanno sostituito  l’angosciante suspense con una claustrofobica tensione data un ritmo più serrato, caratteristica che dona al brano una piacevolissima aria “urban”. Gli Inner City Affairs confermano la rassicurante certezza che le notti partenopee sanno offrire momenti di ottima musica live.    Marco Sica