di Diego Paura

NAPOLI. Teatro San Carlo praticamente “sold out” da diverse settimane per l'evento musicale ideato per celebrare i 60 anni di Peppino di Capri. Lo chansonnier ha deliziato la platea grazie alla lunga carrellata di brani musicali che ha eseguito accompagnato dall'orchestra di 32 elementi diretti dal figlio, Edoardo Faiella. Due ore e più di spettacolo - aperto dall'esecuzione di “Luna caprese” - racchiuse in uno show in cui l’artista ha ripercorso tutta la sua straordinaria carriera, con canzoni che tutt’ora sono vere e proprie evergreen, da “Roberta” a “Champagne”, da “Let's Twist Again” (primo disco d’oro con un milione e duecentomila copie vendute) a “St. Tropez Twist”, da “Voce ’e notte” a “Un grande amore e niente più” con cui vinse il Festival di Sanremo nel 1973. Continuando con “E mo' e mo'” e “Il sognatore”. Sul palco anche lo scrittore Maurizio de Giovanni, che si è seduto al suo fianco per ascoltare il suo “racconto” tra musica e parole. Prima di eseguire l'ormai “classico” del suo repertorio, la mitica “Roberta”, lo scrittore Maurizio de Giovanni, divertito, ha affermato: «Peppino lo sai che ti stai esibendo nel night più antico del mondo?», riferendosi all’esibizione dello chansonnier nel teatro lirico più antico d'Europa. Peppino di Capri ha poi raccontato i suoi esordi: «Mio suocero diceva di me: chist se po’ sentì, ma nun se po’ guarda’», ed ecco lo scrosciante applauso del Massimo partenopeo accompagnato da fragorose risate. Ancora musica con «Voce ‘e notte” e ancora applausi convinti della platea. “Santa Lucia luntana” approfondisce e chiude un siparietto dedicato all'emigrazione. «Tu hai iniziato giovanissimo ad esibirti all'estero», ha affermato Maurizio de Giovanni ad un emozionato Peppino che, per qualche istante, ha dimenticato qualche strofa del celebre brano. Poi le “domande”  dello scrittore sui Beatles: «Amavano molto la canzone napoletana - ha dichiarato di Capri - e questo incontro con loro mi ha lasciato un sound abbastanza nuovo, anche se ho iniziato prima di loro». «Poi è stata la volta del brano “Surdate” che - continua Peppino - racconta di un militare che per nostalgia di Napoli cantava brani per far passare il tempo in caserma, lontano da casa sua». “Standing ovation”  per l’esecuzione di “I te vurria vasa’” e “Palomma 'e notte”. Da poco il pubblico dei “peppiniani” ha festeggiato “I miei capelli bianchi”, la sua 500esima canzone celebrata con una puntata speciale di “Porta a Porta”, su Raiuno. Tra i presenti anche Gigi Marzullo che ha realizzato per l’occasione una puntata speciale di “Protagonisti”. Pubblico entusiasta, si replica il 9 giugno. 

IL VIDEO