Certi amori non finiscono, ma neppure ritornano. Sono legami affettivi che resistono nel tempo, che scavalcano i periodi, che si legano a sentimenti nitidi. Lo sanno bene Sarri e Higuain: il maestro e l’allievo, il padre e il figlio (lo disse proprio l’allenatore azzurro alla vigilia del primo Napoli-Juventus dello scorso anno), poli opposti di una storia che li ha resi ugualmente protagonisti. Il post gara di venerdì sera è stato infuocato. Non solo la sconfitta, non solo la beffa, anche (e soprattutto) le dichiarazioni dell’argentino a fine partita, le solite polemiche a distanza con De Laurentiis, il ricordo di tre anni che comunque non si dimenticheranno tanto facilmente (perché dovrebbe, poi?). “Con i miei ex compagni c’è una sincera amicizia, insieme abbiamo vissuto tre anni bellissimi. Anche coi tifosi il ricordo è bello” le parole di Higuain dopo la rete dei tre punti, la terza al San Paolo da avversario, la quinta complessiva al Napoli da quando veste il bianconero della Juventus, il colore dei “nemici sportivi” ed ora quello che gli appartiene, che sente suo.

 

RABBIA. I tifosi lo hanno beccato prima, durante e dopo la partita. Già in allenamento fischi ad ogni pallone toccato, cori e sfottò di ogni genere. La rabbia per un trasferimento che resterà nella storia, per un colpo di scena inaspettato, per l’epilogo di un rapporto d’amore che s’è spezzato improvvisamente, cancellando tutto il resto, ad esempio i 36 gol che pure sono record, e a lungo legheranno il nome di Higuain a quello del Napoli. Nessuno ha difeso l’argentino, o quasi. Una voce fuori dal coro c’è: è quella di Sarri. Il suo ex allenatore. Colui che, tre anni fa, lo accolse a Dimaro col sorriso, restituendoglielo. Higuain era reduce dalla delusione per la Coppa America, scuro in volto e scettico sul futuro senza Benitez. Bastò una chiacchierata con Sarri per scoprire un uomo vero, sincero e schietto. Lo ha ripagato con una stagione straordinaria, il record di gol in Serie A e uno scudetto sognato appena. Indimenticabile l’annata 2015/16, l’ultima del Pipita a Napoli. Ecco perché Sarri, rispetto ai tifosi, cova meno rabbia e più romanticismo.

 

RAPPORTO. Nel post gara di venerdì, l’allenatore del Napoli ha sintetizzato più o meno così il suo pensiero sulla punta: “I tifosi lo fischiano, ma non sono d’accordo. Esisteva una clausola ed è stata pagata. Lui qui ha sempre dato il massimo e ha ottenuto grandi risultati”. Pensieri che stonano con l’idea comune, una voce silenziosa che si fa spazio tra le altre. E’ quella di un allenatore che mai, prima d’allora, aveva conosciuto e allenato un calciatore così forte. In Sarri resisterà la convinzione e l’orgoglio di aver ottenuto da Higuain risultati che l’argentino non aveva mai raggiunto con nessun altro allenatore. Questione di stimoli, d’empatia e di riconoscenza. Lo sa bene anche Higuain: “Spero di ritrovare Sarri come allenatore”, il suo auspicio. Anche in questo caso, però, i tifosi avranno un’idea completamente differente...