Festa per gli ottomila tifosi azzurri al "Dall'Ara"
A Bologna una pacifica invasione azzurra
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Lun 11 Settembre 2017 11:31
Erano prevedibili e sono arrivati: anche stavolta i cori discriminatori contro Napoli risuonano al Dall'Ara. Ieri sera lo stadio bolognese era caldissimo. Quasi pieno il catino della città delle due torri, 22mila gli spettatori presenti. Tantissimi anche di napoletani: ben 8mila hanno seguito gli azzurri in trasferta. La gara non è ancora iniziata, quando si sentono i primi rumori razzisti. I tifosi napoletani anticipano di pochi secondi la fine del minuto di silenzio per la morte dell'ex arcivescovo di Bologna Carlo Carrafa e la reazione della torcida locale non si è fatta attendere. Una reazione razzista, ancora una volta al Dall'Ara. I tifosi bolognesi hanno iniziato a cantare "Noi non siamo napoletani", per poi andare oltre e scadere nel solito becero "Vesuvio lavali col fuoco". E non solo, l'inciviltà della curva bolognese si mostra tutta all'ingresso in campo di Diawara, accolto da fischi e cori razzisti. "Partenopei, noi siamo partenopei" e "Siamo figli del Vesuvio": questa la risposta orgogliosa che si sente forte e poderosa dalla voce degli 8mila napoletani. Ma la rivincita migliore per i tifosi azzurri sono gli olè nella melina finale degli azzurri dopo i gol di Mertens e Zielinski, a cui i bolognesi rispondono ancora inveendo contro il Vesuvio. Il finale vede i napoletani cantare "un giorno all'improvviso" con i loro idoli sotto il settore ospiti a festeggiare con loro e i bolognesi in un mesto silenzio. Il coro "siete ospiti" finale dice che gli azzurri vincono anche sugli splati.
ANCHE DE LAURENTIIS IN TRIBUNA. Tutta la sofferenza di questo Bologna-Napoli e tutta la gioia per una vittoria importante e sporca è stata condivisa anche da De Laurentiis, alla prima presenza stagionale al seguito degli azzurri. Don Aurelio, come gli altri 8mila, non ha visto il meglio dei meccanismi di Sarri. Per un'ora il Napoli non è stata la solita macchina perfetta, anzi ha sofferto la squadra di Donadoni. Poi è cominciato lo show nell'ultima mezz'ora, e sui volti di tutti è tornato il sorriso, anche perchè era proprio questo tipo di crescita che si chiedeva agli azzurri.
PROSEGUE IL SILENZIO STAMPA. Sorrisi che non si trasformano, però, in parole. Sarri è più felice del 3-0 o sono di più le riflessioni sulla prestazione non ottimale? Non lo sapremo mai. Prosegue ancora il silenzio stampa del Napoli. Niente conferenze stampa alla vigilia della gara, nessun tesserato che parla nel pre-gara, nè all'intervallo, nè nel dopo gara. Silenzio assoluto. Per risentire la voce di Sarri e di qualche calciatore partenopeo bisognerà attendere la Champions League, dove l'Uefa impone di parlare. In campionato, invece, la linea societaria sembra ormai quella. Un silenzio, per cui non il Napoli non dà nemmeno un briciolo di spiegazione, che danneggia i tifosi napoletani che spendono tanti soldi per gli abbonamenti alle televisioni, ma non possono ascoltare le parole dei loro beniamini.
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