Carichi d’autostima dopo la cavalcata europea: il rischio è solo la troppa fiducia
Oddio se è forte. Possibile aver paura di star troppo in salute? Una paura sconosciuta da anni e perciò godibile. La cavalcata sulla giostra danese è servita ad alzare - se pure fosse stato possibile… – il livello di fiducia della gente e l’autostima del Napoli. Ci viene in mente l’ultima pubblicità di Totti, quando scherza con il suo numero 10 con l’interlocutore che deve indovinare, quando mima il 5+5… Beh, godersi il momento ci sta, e come. Ma i danesi della Terra di Mezzo (traduzione del loro nome, Midtjylland) sono stati buoni come diversivo, per riderci un po’ su, come fosse uno sketch ma niente di più. E allora siamo decisamente dalla parte di Sarri che 5’ dopo l’ultima ‘manita’ è entrato nello spogliatoio della squadra che stava facendo la doccia e rivestendosi, ha urlato: “UDINESE!”. Già, Udinese. Magari passandosi in bocca il sapore suadente del Midtjylland come un chewing gum ormai ‘esausto’, e pensare a domani, quando al San Paolo arriverà l’Udinese, che Colantuono non è riuscito a risollevare nonostante i suoi toni, che nei faccia-a-faccia con la squadra sono molto tosti. Arbitra Celi – Il fischietto è stato affidato al barese Celi. Si tratta di arbitro d’esperienza e affidamento. Uno tosto, ha 42 anni e gode di buon credito nell’Aia. “Non una superstar, ci hanno detto da via Allegri a Roma – ma un uomo sulla carta di sicuro affidamento; l’arbitro giusto per una partita che non dovrebbe nascondere particolari insidie”. E già, Napoli-Udinese nelle stanze del potere nero (inteso come arbitrale) non viene considerata partita difficile, sia tecnicamente sia come rischi ambientali. E in effetti toccando ferro così dovrebbe essere. Udine, a dire il vero, piange l’assenza di Zapata e si sente già sconfitta, e lì non fanno scaramanzia… Diciamo allora che il Napoli schiacciasassi degli ultimi tempi, quello che ha sistemato la difesa e ha l’attacco che ‘sistema’ le avversarie, non dovrebbe avere grandissima difficoltà a battere i ‘bianconeri minori’, fermo restando che una squadra con Di Natale (la cui presenza è in dubbio per infortunio) è da maneggiare con le pinze. Cautela ci viene consigliata dal fatto che Colantuono metterà peperoncino nelle mutande dei suoi, che proprio pippe non sono, anzi; e dal fatto che i friulani non hanno niente da perdere, considerati da tutti già sconfitti. Dal lato azzurro invece ispira fiducia la serena consapevolezza della propria forza, l’autostima crescente e che poco ci manca fa esplodere la bottiglia piena di bollicine. Sarri fuma e beve, preferisce un buon rosso, ma per una domenica di allegria tra amici è disposto per una volta - solo una sia chiaro – a festeggiare con le bollicine. Tanto poi ci si ferma tutti per la gran sosta nazionale. E allora stappa, ‘O Mast.