De Luca e le primarie, Severino da modificare
La polemica che si sta sviluppando dopo la vittoria di Vincenzo De Luca alle primarie del Pd merita alcune considerazioni. La prima riguarda proprio le “cosiddette primarie” per la scelta del candidato. Le primarie, se effettivamente devono essere una cosa seria dovrebbero essere riservate esclusivamente alla scelta del candidato che deve, poi, rappresentare il partito o la coalizione di partiti per cariche istituzionali: Presidenza della Repubblica, Presidenza del Consiglio, Presidenza della Regione, del Governo metropolitano, Sindaco, ecc.... E ciò, nello specifico, in ragione del fatto che nel nostro Paese i partiti vengono riconosciuti dalla Costituzione. Per quanto riguarda le cariche interne (segretari dei partiti, ecc...) dovrebbero essere convocati i soci dei partiti per designarle. Oggi non sappiamo se le primarie nazionali del Pd, nel designare Renzi segretario del partito, abbiano avuto lo scopo di ottenere in seguito l’incarico alla formazione del governo del Paese. Tutto ciò non solo mortifica i soci del Pd abituati ad eleggere loro attraverso un Congresso nazionale, il proprio Segretario, ma, se questo criterio venisse adottato anche da altri partiti, esporrebbe il Paese ad essere governato dal personaggio di turno, anche senza alcuna esperienza parlamentare. Altra ed importante considerazione è questa: se a queste primarie possono partecipare tutti i cittadini, a qualunque fede politica essi appartengano, purchè abbiano la carta di identità e il certificato elettorale, oltre alla possibilità di votare in più di un seggio, si vanifica il significato di partito accompagnato da uno Statuto e da un programma che lo identifica. Nei Paesi dove si svolgono le primarie per scegliere i candidati, che devono rappresentare singoli movimenti, queste sono regolamentate da leggi dello Stato, evitando così spiacevoli incidenti. Se si andasse a rileggere gli atti del dibattito, svoltosi nel lontano 1946, della Commissione dei 75 che scrissero la Carta Costituzionale, si troverebbero gli interventi del noto costituzionalista Costantino Mortati che propose anche per la scelta di candidati tali procedure. De Luca, comunque, ha vinto le primarie e non si comprenderebbe perché non dovrebbe essere candidato a governare la Regione Campania. Il Tar della Campania per il sindaco di Napoli, che era stato condannato per un reato simile a quello commesso da De Luca ha ritenuto di sospendere l’effetto della legge Severino e sottoporre il caso alla Corte Costituzionale. Perché non si dovrebbe fare altrettanto per De Luca? Siamo o no la patria del diritto? È mai possibile che un organo giurisdizionale si esprima in pochi mesi in maniera difforme? Attendiamo la pronuncia della Corte. Il Parlamento dovrebbe, comunque, prendere atto che la Legge Severino va modificata, perché in contraddizione con la Costituzione che prevede la presunta innocenza di qualsiasi cittadino, sino alla condanna definitiva. Il risultato elettorale delle primarie del Pd non può esimerci dal considerare che la maggioranza dei cittadini vuole un concreto cambiamento del Governo della Regione.