Accessibilità:
-A A +A
Print Friendly, PDF & Email

Per favore non vendete Gabbiadini proprio ora

Opinionista: 

Per favore, non vendete Gabbiadini. Manolo è l’azzurro fedelissimo che ha chiuso festosamente il 2016, segnando a Firenze il 3-3 che ha “salvato” il Napoli da una immeritata punizione. E festosamente ha aperto il 2017 segnando l’importantissimo gol del pareggio con la Sampdoria, prima che Tonelli insaccasse il pallone della vittoria. A Firenze Sarri gli ha assegnato il calcio di rigore decisivo, e lui lo ha messo in rete, proprio mentre la critica lo poneva sul mercato di gennaio, dandolo sicuro partente. Per chi aveva dubbi, Manolo si è comportato come sempre da grande professionista: mi ha fatto tornare in mente Liam Brady, l’irlandese già ceduto che realizzò a Catanzaro il mitico rigore-scudetto per la Juve. Sabato sera, contro la Samp, sotto di un...autogol, Sarri si è nuovamente fidato di lui, lo ha mandato in campo al posto di Jorginho ed è stato ricambiato con un gol prezioso. Manolo - più volte dipinto, anche da me, come un viso pallido dal cuore tenero (passatemi il linguaggio...texano) - ha reagito alla campagna distruttiva dei media da cuor di leone. Mai riscatto fu più rapido e decisivo: il Napoli ha ritrovato il giocatore e l’uomo che i tifosi - va precisato - non avevano mai perduto: dotati di un sesto senso spesso assente nei critici, “quelli del San Paolo” non l’hanno mai mollato e si deve sperare - oggi - che il loro cuore e i suoi gol gli garantiscano un posto al sole di Napoli anche dopo le turbolenze di gennaio. È vero: il Napoli ha già acquistato Pavoletti e presto recupererà Milik; ma se entrambi dovranno comunque passare un esame - il primo di carattere tecnico e tattico, il secondo solo fisico - Gabbiadini quel che doveva dimostrare l'ha dimostrato, in silenzio, senza chiedere soccorso al popolo, senza contestare le scelte tecniche che non l’hanno aiutato quando gli è stato chiesto - così ci è parso - di sostituire l'insostituibile Higuaìn. Abbandonato dai media, non ha trovato solo la solidarietà del popolo azzurro ma, quel che conta, la fiducia del tecnico che sembrava averlo abbandonato. Quanti abbagli si prendono con Sarri; quante intenzioni, quante scelte gli vengono attribuite, quante smentite bisogna felicemente registrare. M’immagino che i due si confrontino ogni giorno come protagonisti di una appassionante favola calcistica e insieme come uomini, guardandosi negli occhi, rinsaldando un rapporto che solo loro possono conoscere a fondo. Fino alla verità. È il momento di far capire anche a De Laurentiis (ammesso che ne abbia bisogno) che certe prove di professionalità e fedeltà le offrono più gli uomini veri che il mercato.