Matteo Salvini è solito ripetere che il governo gialloverde durerà in carica per l'intera legislatura. Ma, nonostante le assicurazioni del leader della Lega, sono in molti a chiedersi per quanto tempo ancora l'attuale esecutivo riuscirà a sopravvivere ai contrasti che permanentemente caratterizzano i rapporti tra le sue due componenti. In realtà, sin quando saranno confortati dal consenso degli italiani, è molto probabile che leghisti e pentastellati terranno in vita la loro alleanza, anche a costo di "turarsi il naso" reciprocamente. La domanda, allora, è: per quanto tempo gli italiani continueranno a concedere i loro favori a Lega e Cinquestelle? Per cercare di dare una risposta a questo interrogativo ci sembra di dover partire da una constatazione. Da sempre una delle caratteristiche degli italiani è stata quella di essere un popolo di risparmiatori. Tra le due opzioni che si a offrono chi dispone di un capitale - investire o risparmiare - l'italiano, a prescindere dalla consistenza della somma a sua disposizione, non ha dubbi di sorta: opta per il risparmio. Un recente, autorevole sondaggio ha messo in luce, a questo riguardo, dati estremamente significativi. Risulta, infatti, che il 62 per cento dei nostri connazionali preferisce tenere i propri soldi sul conto corrente mentre soltanto il 33 per cento li investe. Inoltre il 48,5 per cento dichiara che risparmiare non gli costa eccessivi sacrifici e il 38 per cento si dichiara "risparmiatore abitudinario". Questa tendenza al risparmio, sempre stando a questo sondaggio, è andata considerevolmente aumentando nel secondo trimestre di quest'anno. Non abbiamo citato a caso questa vocazione al risparmio. Il fatto è che, molto probabilmente, il favore con il quale si guarda al risparmio, fa si che il consenso a Lega e Cinquestelle potrebbe venire meno se una dissennata politica economica del governo portasse a una erosione dei loro risparmi. È su questo terreno soprattutto, dunque, che il governo giocherà nelle prossime settimane, la sua partita. Se, infatti, gli elettori dovessero bruscamente risvegliarsi e accorgersi che i loro sudatissimi risparmi stanno andando in fumo a causa di una politica economica sbagliata, i sogni di gloria di leghisti e pentastellati potrebbero infrangersi sugli scogli di una realtà non prevista. E forse non è un caso che, mentre Salvini e Di Maio continuano a fare la faccia feroce nei confronti dell'Europa, Paolo Savona, vale a dire colui sul quale il leader della Lega puntava per attaccare la Ue, dando prova di senso di responsabilità, abbia avvertito i suoi compagni di cordata che andare avanti così non ha senso, che la manovra economica va cambiata e che forse è addirittura giunta l'ora, per questo governo, di fare le valige. D'altra parte segnali negativi volti a colpire il risparmio continuano ad affluire. giorno dopo giorno. Basti pensare al rialzo dello spread e, conseguentemente dei mutui e alla sfiducia crescente nei titoli di Stato. Insomma, sarà probabilmente il popolo dei risparmiatori a sancire, prima o poi, la fine di un governo la cui politica, soprattutto in campo economico, comincia a fare acqua da ogni parte. Per ora sono Di Maio e i cinquestelle a pagare il prezzo più alto di questa situazione. Salvini, con i suoi atteggiamenti da Rodomonte resiste. Ma per quanto?
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