Immigrati, fatturato da 12 miliardi l’anno
Il mio caro amico Franco è il coordinatore del pensiero di ciò che resta della destra napoletana. Siamo soltanto una decina, ormai, a pensare Gli altri hanno fatto i candidati o peggio. Franco ci ha scritto per sottolineare il fatto nuovo: le navi di altri paesi vanno a prelevare i migranti presso le coste libiche e li portano da noi, in aggiunta a quelli salvati dalle nostre navi e a quelli che riescono da soli a raggiungere le nostre coste. Franco lamenta che nessuno in Italia è stato capace nemmeno di pensare che quelle navi i migranti avrebbero dovuto sbarcarli al paese loro e sollecita il parere di noi giuristi. Caro Franco, tu hai qualche anno più di me eppure, beato te, hai conservato la mente fresca, l’ingenuità e le illusioni di quando eri balilla! Esser capaci di credere, oggi, che sia di qualche utilità aver studiato diritto, non può che suscitare invidia. I comuni mortali hanno da lungo tempo recitato il de profundis per la dea Temi e si augurano che, dopo l’esumazione, la salma della Giustizia venga cremata per eliminarne i vermi e i residui maleodoranti. Si può ancora parlare di diritto in un paese ove un ministro in carica critica la Corte Costituzionale perché ha riconosciuto un diritto dei cittadini senza preoccuparsi delle conseguenze sul bilancio statale? Si può ancora parlare di diritto in un paese ove un politico che non può esercitare le funzioni di una carica può tuttavia candidarsi ed essere eletto? Ove, pur essendo chiaro che la sospensione opera ipso jure, senza bisogno di declaratorie, si traccheggia per consentirgli di designare il sostituto, un intestatario fittizio della carica, quando è palese l’assoluta inefficacia di un tale atto? Si può ancora parlare di diritto in un paese ove la colmata di Bagnoli, che, essendo dannosa per la salute pubblica, per legge doveva essere rimossa, aspetta ancora dopo un quarto di secolo? E, peggio ancora, si continua a discutere se sia il caso di farlo davvero? Si può ancora parlare di diritto in un paese ove il capo del governo non solo si tiene stretto un ministro che ha rappresentato le coop rosse, ma difende a spada tratta il sindaco di Roma e il presidente della Regione Lazio, dopo tutto quello che è successo e dopo il coinvolgimento di loro strettissimi collaboratori? Mi si consenta, a questo proposito, di rivolgere un commosso ringraziamento alla signora Polverini, che ebbe la decenza di dimettersi per molto meno; ma già, dimenticavo, ella non è di quel partito che si regge su un’etica impareggiabile e sull’indiscutibile onestà di tutti i suoi rappresentanti. Caro Franco, il tuo candore t’induce a inanellare illusioni fuori tempo! Non ti limiti a credere che il diritto sia più attuale dell’archeologia, ma immagini addirittura che gli invasori musulmani possano essere sbarcati da qualche altra parte! Tu hai creduto forse alle chiacchiere di Matteo, il petrusiniéllo che, tra un selfie e l’altro in compagnia di Obama, Merkel, Hollande e persino di Putin, invoca l’intervento dell’Europa e ottiene (udite, udite!) che alcuni paesi si carichino quote di migranti aventi diritto d’asilo! Quelli abusivi (come quella colf con la quale la famiglia Zinzi s’è andata a cercare una spiacevolissima rapina) ce li teniamo tutti noi! Tu dimentichi, caro Franco, che solo l’Italia ha un lucroso business con introiti proporzionali al numero dei clandestini che sono o figurano ospitati nei centri d’accoglienza. Pensa come sarebbero indignati i nostri governanti e le cooperative rosse che fanno loro capo, se gli invasori musulmani dovessero essere sbarcati da qualche altra parte! Se, infatti, riusciranno a portare in Italia tutto il milione di persone che in Libia aspetta di prendere il traghetto, il fatturato dell’industria immigratoria aumenterebbe di trentacinque milioni di euro al giorno: quasi dodici miliardi l’anno! Va da sé che, tolti questi spiccioli, non restino soldi per le pensioni, per la sanità, per i trasporti, per la manutenzione delle strade e degli edifici e per altre cose assai meno utili dei centri d’accoglienza! In verità, il capo del nostro governo, a parte gli elogi e i lusinghieri giudizi dei lustrascarpe e dei leccaculi che gestiscono l’informazione in Italia, non è abbastanza apprezzato da quei pochi che lo criticano. Costoro sostengono, infatti, che egli, a livello internazionale, conti ancor meno della Mogherini, dimenticando che sotto lo zero ci sono soltanto i numeri negativi, inesistenti nella realtà tangibile. No, Renzi conta: se l’Europa non fa nulla per alleggerire il basto che l’asino italiano porta carico di migranti, ciò avviene perché l’Italia in realtà non lo chiede. Renzi, infatti, in contrasto con i governatori del Nord, promette sgravi (cioè aiuti economici pagati con le esose tasse imposte a noi contribuenti) ai Comuni che forniranno ospitalità agli sbarcati. Vogliamo scommettere che il primo a farsi avanti sarà il comune di Roma, ispirato dai successori di Buzzi e di Odevaine?