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Insulti boomerang al leader della Lega

Opinionista: 

Cari amici lettori, l’esito della tornata elettorale lucana ha dimostrato ancora una volta la fondatezza dell’antico adagio napoletano “a ccavallo jastemmato le luce ‘o pilo”. Gi attacchi al leader della Lega sono quotidiani. Politici, giornalisti, sedicenti intellettuali e persone qualsiasi, tutti ovviamente riscaldati da quel “sole dell’avvenire” che sta ingloriosamente tramontando, non perdono occasione per insultare Salvini e gli italiani che lo votano. Maleducazione? Arroganza? Non c’è davvero di che meravigliarsi. Certo non è possibile parlare di critica politica. La politica si fa con le idee, non con gli insulti. Probabilmente, il popolo di sinistra non ha idee: non ha cervello? No, probabilmente, con la mangiatoia bassa che lo contraddistingue, si è ubriacato d’onnipotenza e ha finito col berselo. Scorriamo, molto succintamente, le cronache: uno studio completo dell’argomento richiederebbe molti voluminosi tomi. L’ultima è di un certo Pif, ex iena e ora aspirante uomo dello spettacolo, che ha twittato su Facebook: “Definirlo ministro della mala vita forse va al di là delle sue capacità. È semplicemente un BIMBOMINKIA". Questo Pif al secolo è tal Pierfrancesco Diliberto, cognome che ricorda un politico sardo dell’estrema sinistra: quest’ultimo, però, nonostante la collocazione, era una persona seria. Poi, naturalmente, c’è Saviano. È meglio che non vi dica, per educazione, cosa penso di questo personaggio scortato dalla polizia. Saviano ha il copyright dell’espressione “ministro della malavita”, cui ha recentemente aggiunto “buffone sulla pelle dei migranti”. Gli dispiace, però, che Salvini lo quereli, perché si dice convinto di aver fatto “critica politica”: che ne dite, ci è o ci fa? L’altro mese, a Giulianova, un contestatore, di estrazione facilmente immaginabile, nel mezzo del comizio ha urlato contro il leader della Lega, definendolo "assassino di m...". Il ministro non si è scomposto e ha ribattuto colpo su colpo dal palco. "C'è un contributo importante da parte di un signore che dice che sono un assassino di m... - ha detto al microfono il leghista - fategli un applauso. Ha vinto dieci immigrati a casa sua. Dai nome, cognome e codice fiscale che te ne mandiamo venti e li mantieni tu: colazione, pranzo e cena amico mio". Come siano finite le regionali in Abruzzo, tutti lo sanno. Poi, ovviamente, c’è Santoro, ci sono le presentatrici Tv, tutte stipendiate col danaro dei contribuenti. “E io pago…”, diceva Totò, il quale non ebbe il tempo di vedere le trasmissioni di Fazio. Io penso che il fratello del commissario Montalbano, sul quale riposano le speranze dei nostalgici per una ripulita di casa dem, dovrebbe ingaggiare una troupe di psichiatri, psicologi e psicanalisti per studiare tutti questi deliri. Ne potrebbe venire un nuovo capitolo della scienza dell’io, da aggiungere a quelli già scritti da Freud e Jung. Per diverso tempo, ho temuto che i rossi uccidessero Salvini. Hanno sempre avuto la cattiva abitudine di ammazzare quelli che danno loro fastidio. Salvini, poi, li fa imbestialire con le sue repliche troppo paciose per non risultare loro indisponenti. Volete mettere con chi rispondesse loro, come meritano, “str…. di m….”? Da questo sì avrebbero soddisfazione, perché parlare lo stesso linguaggio facilita la comprensione e fa sentire a proprio agio. Oggi sono un po’ meno preoccupato per la pelle di Salvini. I rossi non sono più quelli di una volta. Guardate un momento il brigatista rosso reduce da una quarantennale latitanza all’estero, benvenuto in paesi governati dalla sinistra. Finita la pacchia, ha confessato i delitti per cui fu condannato; in tal modo ha fatto fare agli intellò che l’hanno sempre difeso ed esaltato una colossale figura di m…..! Per questa sola volta e per questo solo fatto, sia lode a Battisti! La genia che lo amava è esattamente la stessa che odia Salvini. Battisti è invecchiato e rammollito: oggi non sarebbe più capace delle imprese criminali (che lui chiama una guerra) compiute nei suoi anni verdi. Ma i rossi di oggi, ingrassati dalla lunga gestione del potere, nascono ormai vecchi. Guardate quel Casarini, ridotto a fare supplenza nel mercato degli schiavi! La strada, però, è ancora lunga da percorrere. La spazzatura in giro è troppa e a quella nostrana se n’è aggiunta tanta d’importazione. E allora forza, compagni! Date addosso a Salvini e inventate, se vi riesce, sempre nuovi insulti da indirizzargli. Così il centrodestra prenderà il Piemonte e vincerà alle elezioni europee e, infine, potremo arrivare a un nuovo governo senza grillini. Ripulendo, magari, televisioni e social dalla ruggine (lo sapete, è rossa) che vi si è depositata in questi anni.