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Per la Sanità e i rifiuti Campania ancora più giù

Opinionista: 

Sanità e rifiuti: fra le tante, almeno queste due sono le criticità sempre più critiche e perfino grottesche. Per la Sanità il neo governatore disse: «Basta liste d’attesa». Erano già più di mille e non si capì bene se erano liste di malati che attendevano una visita o di clienti che chiedevano posti di prestigio e ben remunerati. Poi la rassicurazione: una task force vigilerà. Ma non si capì bene su che cosa: i tempi e i tetti di spesa, oppure i certificati di maggiore o minore fedeltà? Nell’attesa di un chiarimento chiarificatore, il fondo ministeriale ci riserverà una bella, sorpresa: la Campania, grazie alla “tenace combattività” dei nostri amministratori, subirà un taglio “sanguinolento” valutato fra i 50 e i 185 milioni di euro. *** Tutta colpa di Freud. Nell’autoassolversi da colpe e sospetti, la magistrata Anna Scognamiglio scarica tutto sul marito: «Il pc di cassa veniva utilizzato anche da lui». Sì, un giornale ha scritto con bella evidenza proprio così: il “pc di cassa”. Subito un atroce dubbio: si voleva dire “pc di casa” o “registratore di cassa?”. *** Noi tartassati (1). Le città più inefficienti se la prendono con le famiglie. È il caso dei rifiuti. A Palazzo San Giacomo continuano a ritenere che il miglior modo per disfarsene sia quello di mandarli fuori regione e il più lontano possibile in modo che non possano tornare indietro. Così per mare o per terra ingenti quantità prendono la via della penisola scandinava (col solo biglietto di andata). Paghiamo fior di quattrini per spedirli, ne paghiamo per comprare tutto ciò in cui quei rifiuti vengono trasformati (fertilizzanti, prodotti chimici, energia elettrica). Noi, proprio ora che anche i rifiuti sono una materia prima che produce lavoro e reddito, non possiamo fare altrettanto. Pesa su di noi la maledizione di Tutankhamon che disse: «Quando la merda sarà oro, i poveri nasceranno senza culo». Il ministro Gian Luca Galletti (Ambiente) stanzia 150 milioni per poter dire addio alle ecoballe. Ma di “balle” quante ne resteranno? *** Noi tartassati (2). Fra addizionale Irpef e Tari ogni famiglia napoletana paga, in media, 7.658 euro l’anno. Quelle salernitane stanno un po’ “meglio”: pagano 10 euro in meno (guarda che fortuna!). Per pagare meno dovremmo trasferirci nel Nord-Est. Lì sono riusciti a realizzare il principio “pagare tutti, pagare meno”. Qui, da noi, i “furbi” sono ancora troppi e non riusciamo a mandarli in Scandinavia insieme con i rifiuti! *** Dialogo immaginario. Un amico incontra un amico e gli chiede, un po’ a bruciapelo: «Scusa, ma tu sei già stato corrotto? ». L’altro, senza alcun segno di stupore: «No, ma finchè c’è vita c’è speranza». Per fortuna nostra abbiamo tre napoletani al vertice delle più delicate istituzioni pubbliche: Alessandro Criscuolo alla Corte Costituzionale, Raffaele Cantone all’Anticorruzione e Franco Roberti all’Antimafia. Non era mai accaduto. *** Bassolino ritorna. Il tre volte ex (Comune, Regione, Ministero) sarà in corsa per Palazzo San Giacomo. Qualcuno maligna: riemerge dal vortice dei rifiuti in cui era precipitato. Se per Fanfani era stato coniato, da Montanelli, il soprannome di “Rieccolo!”, per Bassolino non vale. Lui non è mai andato via. *** Vigili da disboscare. Alla categoria dei personaggi politicamente “impresentabili”, ora possiamo aggiungere quella dei vigili “nullafacenti” rintracciabili fra i 519 che, certificati sanitari alla mano, non possono stare in strada ma solo seduti in ufficio. Oltre 200 sono stati già stanati. Per gli altri, la strada quanto tempo dovrà attendere?