Nessuno parli di scudetto ma ci siamo anche noi
Fa bene Maurizio Sarri a non firmare per il secondo posto. Se il suo Napoli continua a vincere come ieri sera in casa del Milan allora si può guardare anche oltre la qualificazione diretta in Champions. Sicuramente Allegri, avendo visto la prima mezzora azzurra al Meazza, si sarà reso conto che a contendergli il primato non sarà solo la Roma ma dovrà fare i conti anche con i partenopei che non molleranno facilmente in corso d’opera. Cercheranno a tutti i costi di tenere il ritmo alto fino alla fine cercando di agguantare il primo posto. Magari Sarri dice che non è onesto parlare di scudetto, ma dando uno sguardo alle prestazioni e soprattutto ai risultati, per il tricolore ci siamo anche noi. Vince ancora, dunque, il Napoli e lo fa contro una delle avversarie che voleva a tutti i costi inserirsi nelle zone alte della classifica. E ne aveva ben donde visto l’ottimo rendimento e soprattutto il doppio successo con la Juventus in campionato e in Supercoppa Italiana. Montella avrebbe voluto dare un dispiacere a Sarri a colpi di tattica ma si è ritrovato ad inizio partita al cospetto di una formazione capace di giocare trenta minuti ad altissimo livelli. Nessuno vuole fare dei paragoni irriverenti, ma il Napoli è sembrato il migliore Barcellona di Guardiola. Uno vero e proprio spettacolo apprezzato dagli amanti della pelota. Pronti via e Mertens ha creato due assist permettendo ad Insigne e Callejon di mettere in ginocchio il gigante Donnarumma. Proprio il belga, così come evidenziato da Sarri in sala stampa, avrebbe potuto chiudere la gara sul 3-0 ma non è stato lucido in area tutto solo a beffare il portiere di Castellammare di Stabia. Poi si è persa un attimo l’attenzione sbagliando qualcosa in fase di disimpegno permettendo al Diavolo di rientrare in gara grazie al regalo della coppia Jorginho-Tonelli fatto a Kucka. A quel punto sembrava che i rossoneri potessero recuperarla la gara e ci sarebbero stati tante delusioni visti gli sprechi fatti in precedenza ma anche nella ripresa. Dopo il riposo è venuto fuori il sacrificio di un gruppo che ha capito che ogni tanto sporcando la partita si può portare a casa lo stesso il risultato. Cosa che poi è successo. Bisogna fare i complimenti al Milan che non si è mai arreso fino alla fine ma va detto che le palle gol degli azzurri sono state otto mentre quelle dei rossoneri tre. Purtroppo se poi non si chiudono le gare si deve mettere in conto il ritorno di una formazione che sa il fatto suo perché è ben organizzata e può contare sulla qualità di calciatori giovani molto forti. Certo è che vincere al Meazza non è mai facile per nessuno. Ne sa qualcosa la Juventus che ha dovuto pagare dazio nel girone d’andata. La stessa Vecchia Signora ha dovuto abbassare di nuovo la testa in Supercoppa. Dunque, non si è battuta una squadretta ma sicuramente un gruppo forte che avrebbe voluto dare un segnale preciso al campionato ma non c’è riuscito. Un elogio particolare al triplice fischio finale va a Lorenzo Insigne. Ha fatto il fenomeno il Magnifico al Meazza dove l’anno scorso realizzò una doppietta. Sicuramente la carica di Maradona lo avrà stimolato oltre il dovuto. E ad un certo punto, per non farsi mancare niente in terra meneghina dopo la rete di sinistro dopo pochi minuti, ha tentato una giocata da 48 metri alla Diego. Se quel pallonetto fosse finito dentro con Donnarumma ormai battuto il piccoletto di Frattamaggiore sarebbe entrato nella Hall of Fame dei gol più belli del mondo. La giocata, comunque, è valsa il prezzo del biglietto. Insigne è un patrimonio del Napoli e va blindato. Adesso il prossimo passo è trovare l’accordo per evitare di farselo scippare.