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Primarie a Napoli, un film con sceneggiatura e registi

Opinionista: 

L’intervento a firma di Michele Di Salvo apparso sulla prima del “Roma” dal titolo “Costretti a scegliere tra Masaniello e Borbone” rappresenta una analisi sulla realtà politica napoletana all’antivigilia delle elezioni amministrative che offre lo spunto per fare qualche riflessione sugli schieramenti che si andranno formando nei prossimi giorni e nelle prossime settimane, soprattutto per quanto riguarda la parte politica di cui sono espressione. Un’analisi che appartiene più alla fantapolitica che alla realtà e, giusto per restare nel tema cinematografico, mi sembra un film con tanto di sceneggiatura, attori e registi. Intanto, mi pare non veritiero il giudizio espresso dall’editorialista allorché, ipotizzando una fantomatica lista centrista da me costruita a sostegno del Pd, parla di “apporto ingombrante, opportunista e imbarazzante”. Si tratterebbe di capire se l’imbarazzo di vedere assieme Pd e Area Popolare è suo personale (in tal caso, ci può dispiacere, ma non ci sarebbero altre conseguenze), o se è del partito di Renzi che governa da due anni il Paese con il contributo determinante dei rappresentanti di Area Popolare in Parlamento. Altrettanto infelice appare il termine “opportunista” che, come Di Salvo sa, riguarda chi approfitta di situazioni o circostanze favorevoli, anche se in contrasto con la propria coerenza. E neanche questo è vero, se, come scrive, il Pd avrebbe “una forbice tra il 16% e il 21%, assolutamente inadeguata”, facendo capire che solo alleandosi con noi potrebbe pervenire al ballottaggio. Lo ringraziamo per l’importante rappresentatività che attribuisce ai tanti militanti e dirigenti del partito a Napoli (perciò, forse, ci definisce anche ingombranti), ma se così fosse, dovrebbe essere il Pd ad accordarsi con noi e non viceversa! Infine, poi, un riferimento alla mia persona, “assessore e consigliere regionale con chiunque”. Prima di scrivere sarebbe il caso documentarsi sulla storia e sulla coerenza delle persone. In questo modo, avrebbe saputo della mia rinuncia alle cariche di europarlamentare e di consigliere regionale, caso probabilmente unico in Italia, per essere fino in fondo coerente con la scelta dell’alleanza strategica sottoscritta a suo tempo con il presidente Caldoro. Alleanza, ancora una volta coerentemente mantenuta anche in seguito fino alle note vicende che hanno prodotto la spaccatura di Area Popolare. E sarebbe anche il caso di sottolineare che non si diventa consiglieri regionali per nomina o per designazione, ma per consenso popolare, che per ben 4 volte consecutive (tre volte alla Regione Campania e una al Parlamento Europeo) decine di migliaia di elettori hanno ritenuto attribuirmi. Probabilmente perché hanno apprezzato l’impegno, la dedizione e la passione civile che chi scrive mette quotidianamente al servizio del territorio. Resta da chiarire l’ultimo aspetto. Di Salvo mi attribuisce la forza per costruire una lista centrista al fianco del Pd. Lo ringrazio per il riconoscimento, ma gli ricordo che le alleanze sul programma e sui valori le fanno i partiti, non i singoli appartenenti ad essi. E non mi risulta ad oggi che Ncd-Ap abbia già fatto questa scelta.