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Primi per una notte Ora speriamo nella Dea

Opinionista: 

Rieccoci primi. Forse solo per una notte. Ma ci fa piacere comunque. Finalmente il Napoli è tornato a vincere. L’ha fatto dopo cinque gare dove ha dovuto inghiottire solo bocconi amari. Ieri sera contro il Chievo si è tornati al successo dando così un calcio a quel maledetto mese di febbraio che sembrava che sembrava non voler finire. Non ha regalato niente la squadra di Maran, anzi ha cercato di mettere in difficoltà gli azzurri da subito segnando un gol con Rigoni dopo un minuto e mezzo. A fare il regalo all’attaccante clivense era stato un Chiriches formato Babbo Natale. Impossibile pensare che si potesse soccombere o solo pareggiare. Non sarebbe stata la fine dei sogni ma quasi. Con la Roma che si era portata a -2 ci si doveva guardare addirittura le spalle dopo aver lottato per lo scudetto. Il Napoli, invece, ha reagito alla grande e in rimonta ha festeggiato la vittoria davanti al loro pubblico agganciando così la Vecchia Signora in cima alla graduatoria e tenendo le debite distanze dai giallorossi di Spalletti. Non è stata una passeggiata contro il Chievo. Ormai salva, la formazione veneta si è venuta a giocare la partita sperando nel colpaccio. Niente pullman piazzato davanti alla porta di Bizzarri. Spazi aperti e possibilità di giocare senza problemi. Il Napoli nel primo tempo l’ha fatto bene. Ha subito pareggiato i conti con il solito Higuaìn che è arrivato a quota 26 reti e poi prima del riposo Chiriches ha firmato il vantaggio ripagando così l’errore iniziale. Nella ripresa si è entrati un po’ molli e subito Birsa avrebbe potuto pareggiare i conti. Fortunatamente non c’è riuscito. Serviva il tris per chiudere i giochi e Allan, appena entrato, ha messo sul piede di Callejon il pallone del 3-1. Lo spagnolo era andato vicino al gol in tante occasioni ma per un motivo o un altro aveva sempre sbagliato. Torna la tranquillità, dunque, in casa Napoli. Adesso c’è la serenità per andare avanti senza pensare troppo a ciò che è successo con Juve, Villarreal, Milan e Fiorentina. Il passato è passato. Il presente, almeno fino ad Atalanta-Juventus, dice che gli azzurri sono di nuovo primi. Adesso tocca alla Dea fare un favore ai partenopei. Come? Riuscendo anche a conquistare un pareggio. Guardando le qualità delle due squadre e considerato che i bergamaschi sono in fase calante, non ci dovrebbe essere partita. Però Reja un favore lo potrebbe fare ai suoi amici napoletani. Ormai con l’Atalanta c’è un ottimo rapporto di lavoro. Dopo Grassi potrebbero arrivare altri giovanotti di belle speranze. Dunque, non ci resta che gufare la Signora visto che nelle ultime due partite l’ha fatto con noi. Chissà, vedremo come andrà a finire. La cosa certa è che il Napoli è in corsa per il tricolore. Qualcuno aveva detto che non c’era più le possibilità per restare a certi livelli. Solo i matti possono pensare una cosa del genere. Avrà anche sbagliato qualcosa in precedenza, ma si deve avere l’onestà intellettuale di ammettere che i risultati non sono arrivati solo per episodi e un po’ di sfortuna. Poi si potrà dire ciò che si vuole ma se Zaza non segna in quel modo, se Mertens non colpisce il palo e se Tatarusanu non fa il fenomeno ma si prostra come contro la Roma, anche contro la migliore Fiorentina di questa stagione si sarebbe potuto vincere. Vabbe, significa che doveva andare così. L’importante era rialzarsi e il Napoli l’ha fatto con tre gol. Si è tornati al vecchio regime, quello di giocare bene, creare tanto e segnare almeno un tris. Con un po’ di attenzione in più il bottino sarebbe stato ancora più copioso. La traversa del Pipita grida ancora vendetta. A proposito, l’argentino ha timbrato ancora il cartellino così come aveva fatto a Firenze. È diventato impossibile prenderlo nella classifica cannonierei. Speriamo che i suoi gol, oltre a dare la Champions diretta, possano far scoppiare la festa a metà maggio.