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Sulle ceneri dei partiti e delle vecchie ideologie

Opinionista: 

Analisi a sette giorni dal ballottaggio: Napoli ha conquistato il primato dell'assenteismo in tutta Italia con oltre il 35% di votanti rispetto agli aventi diritto. De Magistris nel ballottaggio ha consolidato il vuoto nei quartieri, dove al primo turno aveva già vinto (Vomero, Arenella, Bagnoli, Avvocata, Chiaia), mentre Lettieri perde consensi nei quartieri dove al primo turno aveva ottenuto discreti risultati (zona Est). Secondo noi il voto a Napoli va letto in termini diversi. I disoccupati, i giovani ed i meridionali in genere dopo le promesse del Governo che puntualmente sono state disattese dagli atti compiuti, contribuendo così ad allargare sempre più la forbice con l'aria forte del Centro- Nord del Paese, hanno manifestato una profonda delusione. A ciò va aggiunta la sfiducia, poi, delle nuove generazioni che una volta conclusi gli studi sono obbligati ad abbandonare le proprie terre, con grave disagio ricercando un occupazione qualsiasi, altrove. Renzi, sino ad oggi al di fuori della rimozione delle ecoballe di rifiuto con un piano di finanziamento pluriennale e qualche intervento per "casette" crollate negli scavi di Pompei, ha soltanto “promesso” con risorse precedentemente già destinate al Sud. Ma il Sud attendeva ben altro! Essenzialmente un piano economico di sviluppo con una preminenza di interventi per il Mezzogiorno. Dai piani invece, specie e quelli rivisitati dal ministro nordista Del Rio, il sud del Paese si è visto cancellato qualche utile infrastruttura faticosamente già inserita nelle precedenti edizioni (vedi aeroporto strategico a Grazzanise a servizio dell'intero Mezzogiorno sostituito da quello di Venezia) o il porto di Napoli declassato ad essere amministrato da una sola Autorità portuale con Salerno, e potremmo continuare con le grandi infrastrutture recentemente approvate sempre dal nordista Del Rio dove il Sud è completamente assente. Ma per fare un discorso più ampio dovremmo dire che una parte di cittadini meridionali sempre molto attenti agli sviluppi politici, giudica negativamente il piano di riforme di Renzi ritenendo che tali riforme, lungi da ridurre il costo della politica, siano invece orientate a ridurre sempre più l'aria democratica del Paese ed a ridurre così la partecipazione dei cittadini alle scelte che riguardano il proprio futuro. Dallo scandaloso sistema elettorale (l’Italicum) con l'eliminazione delle preferenze e con altrettanto scandalosi premi di maggioranza; all'abolizione di fatto del Senato senza poteri, e con senatori non eletti dal popolo; al governo delle città metropolitane, dove con una modesta legge non quadro,che è ben altra cosa e dove non è precisato ad esempio se il sindaco della città capoluogo che rappresenta non più di un terzo di cittadini dell'intera area metropolitana, debba esercitare la doppia funzione; da tutto questo si evince che queste riforme rappresentano esclusivamente una giustificazione per l'Unione Europea. In tal modo secondo Renzi. sempre l’Italia, ha imboccato la strada giusta ma quando si scoprirà la verità, non sappiamo come potrà finire. Ultima considerazione va rivolta a Luigi de Magistris. Ha vinto clamorosamente nel ballottaggio sullo sfidante Lettieri, ma tenga presente che circa 500.000 napoletani hanno disertato le urna e soltanto il 20% degli aventi diritto hanno votato per il Sindaco uscente. La lettura di questo voto è da ascrivere alle considerazioni svolte ma anche alla scarsa credibilità che i due contendenti hanno manifestato. Ed allora de Magistris prima di lanciare proclami sul piano nazionale affronti i grandi problemi di Napoli con umiltà, ascoltando i cittadini, e vorremmo consigliargli di rileggersi la storia specie del periodo Laurino. A volte si ripete!