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Un messaggio preciso agli uomini di Zidane

Opinionista: 

Real, stiamo arrivando. È questo il messaggio che il Napoli, battendo il Genoa al San Paolo, ha mandato agli spagnoli campioni d’Europa. Stavolta la squadra azzurra non ha perdonato un’avversaria arrivata a Fuorigrotta per cercare di non prenderle. Il buon Juric sperava di imitare Diego Lopez del Palermo per portare a casa almeno un punto. Ma ha dovuto fare i conti con un team azzurro deciso più che mai ai dare seguito al successo di Bologna ma soprattutto a caricarsi in vista della partita del secolo al Bernabeu. Ha mostrato grande maturità il Napoli al cospetto degli amici rossoblu. Ha saputo attendere nel primo tempo e nella ripresa li ha stesi con una forza tecnica incredibile. Nulla hanno potuto i grifoni contro una formazione che voleva i tre punti e li ha ottenuti. Ma non per caso. Con un grande gioco messo a punto da un allenatore che qualcuno vorrebbe alla Juventus. Ma molto probabilmente resterà un sogno per i bianconeri perché il signor Maurizio Sarri vuole restare a lungo sulla panchina azzurra. De Laurentiis ha detto di essere monogamo ma spesso sono i risultati a decidere il futuro di un tecnico e quindi meglio non fare troppe promesse d’amore. Guardiamo al contratto del toscano che è molto lungo. Poi chi vivrà, vedrà. Conoscendo Sarri, comunque, non imiterebbe il suo figlioccio Higuaìn perché getterebbe alle ortiche una esperienza incredibile con la sua squadra del cuore. Corre il Napoli. E lo fa con la consapevolezza di essere cresciuto a dismisura. In altri tempi in una partita del genere ci si sarebbe innervositi rischiando addirittura di perdere. A quanto pare il pareggio con il Palermo ha fatto scuola. Se non si fossero persi quei due punti contro i siciliani la classifica sarebbe migliore. Ma nel calcio è inutile fare troppi i conti. Si deve guardare al presente e soprattutto avanti. Sarri si è detto soddisfatto della prestazione dei suoi ragazzi. Alla vigilia aveva posto il veto di non parlare di Real perché ci si poteva distrarre facendo un piacere agli avversari. Invece no. Il Napoli è sceso in campo concentrato e convinto che prima o poi avrebbe sbloccato il risultato. A farlo è stato quel Piotr Zielinski che Sarri teme di perdere già a giugno prossimo. Il polacco si è fatto trovare pronto per calciare in porta di sinistro e beffare Lamanna. A raddoppiare poi è stato Giaccherini. Tutto merito dello scatenato Mertens che, seppure non ha segnato, ha fatto impazzire il San Paolo. Numeri da circo e dribbling stretti che hanno stonato la difesa rossoblu. Il piccolo belga si è portato a spasso Burdisso che sapeva di avere di fronte il capocannoniere del campionato. Colui il quale non è un falso nueve ma un attaccante vero e proprio. Che paura quando è stato fermato ad inizio primo tempo con un calcione nella pancia. Quando si è rialzato il San Paolo ha tirato un sospiro di sollievo. E ha fatto la differenza prendendosi gli applausi della sua gente lasciando il posto a Pavoletti. Che di mestiere fa la prima punta ma al momento deve aspettare. E adesso? Beh si pensa finalmente alla Champions League. Il Napoli sa di non potersela giocare alla pari ma Sarri vuole vedere a che punto è la crescita dei suoi ragazzi. «Ci vuole il timore giusto ma anche la sfrontatezza ideale per poter competere con il Real», ha detto Maurizio Sarri. Che da stamane deve capire bene cosa fare al Bernabeu. In uno stadio modello dove si affronteranno tanti campioni. Che di questo Napoli, però, devono avere massimo rispetto. Altrimenti rischiano di farsi male. Sicuramente il messaggio è arrivato agli uomini di Zidane.