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Una settimana di santa pazienza

Opinionista: 

Settimana santa, sì, ma non uguale per tutti. A Napoli è stata una settimana di “santa pazienza”. Da una parte la devozione religiosa che si raccoglie nelle chiese e sedi di culto; dall’altra l’affannosa, nelle strade e nei quartieri (centro e periferie perfettamente omologati). Poi i comportamenti “antropologici”: decisamente censurabili quelli degli adulti che dovrebbero essere esempio di saggezza e modello di riferimento; davvero apprezzabili quelli dei bambini che guardano il mondo con gli occhi dell’intelligenza non inquinata da ipocrisie e con tanta fiducia nell’avvenire. *** UNA SOLA ETNIA. Il periodo pasquale è stato quello più propizio per riflettere sui migranti bambini. La quarta Municipalità si rende benemerita di un incontro di dieci scuole al cinema Vittoria di via Piscicelli. Un confronto commovente “da bambini a bambini” considerando che ne arrivano da soli, ogni anno, non meno di 12 mila. Per molti è Napoli la “prima patria”. Un bambino scrive: “Loro hanno sempre la pelle nera, noi bianca quando nasciamo; però via via cambiamo, cresciamo e diventa rosa; d’estate ci abbronziamo e diventa rossa; d’inverno il freddo ce la fa blu”. Una breve pausa e il bambino riprende a leggere: ”Ora pensiamoci su: tra noi e loro chi è di colore? Da grandi possono diventare anche meglio di noi”. *** UN MESSAGGIO PER TUTTI. In Campania, ogni anno arrivano da soli non meno di 800 bambini e non soltanto dall’Africa. Da tempo convivono 98 diverse etnie e un buon numero di scolari vomeresi sono diventati da tempo testimonial dell’Unicef grazie all’azione instancabile di Margherita Dini Ciacci (la napoletana “madre” di tutti i bambini del mondo). L’accoglienza solidale non manca anche se in un contesto permanente di precarietà collettiva. Per questo vale sempre quello che ha scritto l’indimenticabile maestro Marcello D’Orta: io,speriamo che me la cavo. *** CATTIVI ESEMPI. Sono quelli che vengono dalle istituzioni e da coloro che hanno compiti di direzione pubblica. I sindacati e gli amministratori dei trasporti (bus, metro, funicolari, Vesuviana) sempre più giù. Giorni di grande afflusso di turisti e visitatori (per fortuna nostra non mancano occasioni e motivi di grande attrazione) avrebbero meritato che per tempo si predisponesse un piano per una efficiente accoglienza. Invece fino all’ultimo tutti col fiato sospeso in attesa che la lucidità mentale (se non tutta, almeno alcuni sprazzi) tornasse a battere qualche colpo. Ci si può sempre accontentare che la “catastrofe” non c’è stata? Ma perché accontentarsi sempre del minimo indispensabile? Un punto all’attivo va comunque segnalato per dovere di cronaca: nessun problema per la navetta collegata con la mostra dei dinosauri nell’oasi degli Astroni. Come dire: con la preistoria tutto funziona meglio, il peggio è quando si torna all’attualità! *** A CIASCUNO LA SUA PENA. Settimana di riflessione, ma a tutto campo: da quello religioso a quello civile. C’è, appunto, chi parla di “due Pasque” che, a volte, camminano totalmente separate mentre dovrebbero essere una sola. Papa Francesco ha fatto sentire la sua voce contro la “disumana ingiustizia che crocifigge la dignità umana”. Il rischio della commistione è, però, sempre dietro l’angolo. Prima si chiamava secolarizzazione dei grandi appuntamenti spirituali, oggi si temono le passeggiate serali e notturne in stile movida. Marco Renna, attento osservatore, vede intorno a noi, in questi giorni, “misteri che diventano teatro o sagre di paese, con tanto di baracche e baracconi che vendono panini e birra come nelle ore della taranta”. *** UNA CORONA DI SPINE. Non sono soltanto simboliche quelle che “torturano” la chiesa napoletana. Il cardinale Crescenzio Sepe non si lascia però abbattere dal ciclone pedoporno che sta schiaffeggiando largo Donnaregina. Esprime la sua umiltà lavando i piedi a numerosi disabili “accorsi da ogni parte della città”. Trova poi parole di conforto per i reclusi di Secondigliano. Si avvicina a uno in particolare (l’ex assessore regionale Pasquale Sommese coinvolto nell’inchiesta degli appalti pubblici) e afferma che la carità va vissuta e non soltanto predicata. Nello stesso tempo, tuttavia, i finanzieri si muovono tra Pizzofalcone e Pianura, rovistano case e chiese delle due diocesi (Napoli e Pozzuoli) per verificare quanto è largo il giro dei sacerdoti e dei giovani coinvolti nei festini a luci rosse (o “candele rosse”,visto che avvenivano in luoghi consacrati?) *** ESIBIZIONISMI INUTILI. Sono quelli offerti da Silvio Berlusconi e Laura Boldrini. L’ex cav. è diventato il “signore degli agnelli” da quando si è lasciato fotografare mentre allatta e accarezza cinque agnellini nel parco della villa di Arcore. Ma come, ha smesso di adottare le olgettine? Sì, dicono i sopravvissuti del “cerchio magico” come l’animalista ante litteram Michela Vittoria Brambilla, “da quando si è accorto che costavano troppo”. Perciò, dopo i cagnolini Dudù e Dudina, ora tocca agli agnellini. Invece con la presidente della Camera arrivano per la prima volta, a Montecitorio, le due caprette Gaia e Gioia “adottate a distanza”. Che la mussoliniana aula “sorda e grigia” possa acquistarne in gaiezza e gioia? Gli animalisti per ora contestano duramente questo pericoloso mischiare animali e politica.