Indennità di malattia e degenza ospedaliera sono rimaste sostanzialmente invariate rispetto al 2015 per gli iscritti alla gestione separata dell'Inps. Come di consueto, infatti, sono stati determinati i valori in vigore quest'anno, che risultano praticamente simili a quelli dell’anno scorso. Per l'indennità di malattia giornaliera anche nel 2016 quindi si ha diritto a 10,97 euro se nei 12 mesi precedenti l'evento risultano accreditati da 3 a 4 mesi di contribuzione, e si sale a 16,46 euro se i mesi con contributi sono da 5 a 8, per arrivare poi a 21,94 euro se le mensilità risultano da 9 a 12. In caso di degenza ospedaliera, invece, l'indennità corrisposta va, come nel 2015, da un minimo di 21,94 euro (con accrediti contributivi da 3 a 4 mesi), a 32,92 (con accrediti per 5-8 mesi), fino a un massimo di 43,89 euro (da 9 a 12 mesi). Rispetto all’ultimo incremento (2014) i valori sono stati ritoccati al massimo di un euro o poco più. L'indennità di malattia e di degenza ospedaliera – si ricorda - spetta, sin dal 2007, ai collaboratori a progetto e categorie assimilate iscritti alla gestione separata e, dall'inizio del 2012, anche ai liberi professionisti che rientrano in tale gestione. Infatti, il decreto legge 201/2011 salva Italia ha incluso, dal 1° gennaio 2012, tra i beneficiari dell'indennità economica di malattia e quella per i congedi parentali i «professionisti iscritti alla gestione separata. non titolari di pensione e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie». I valori, segnala opportunamente l’Inps in una apposita informativa diramata in proposito, vengono determinati in percentuale sul massimale contributivo prefigurato per la gestione, che per il 2016 è stato fissato a 100.324,00 euro, corrispondente a 274,86 euro al giorno. Il trattamento di malattia deve essere pari al 4, al 6 o all’8 per cento di tale importo, mentre quella di degenza ha quote doppie. Al riguardo, è appena il caso di precisare che a decorrere dal 1° gennaio del 2000 la tutela per malattia in caso di degenza ospedaliera è stata estesa ai lavoratori iscritti alla gestione separata con un minimo di tre contributi mensili nei dodici mesi precedenti la data del ricovero e con un determinato reddito individuale. Con esclusione, invece, dei soggetti che risultano contemporaneamente iscritti ad altra forma pensionistica obbligatoria ed i pensionati. Purtroppo, come reiteratamente evidenziato dall'Associazione consulenti terziario avanzato (Acta), i liberi professionisti in questo arco di tempo non sono mai riusciti a ottenere l'indennità, salvo qualche eccezione. Secondo quanto comunicato dall'Inps in proposito, dal 1° maggio 2012 le domande di congedo per maternità o paternità, di congedo parentale, quelle di malattia e degenza ospedaliera per gli iscritti alla gestione separata devono essere presentate esclusivamente in modalità telematica. Però il sito dell'Inps allo stato prevede solo che il richiedente sia o un collaboratore a progetto o un titolare di assegno di ricerca. Tra le opzioni selezionabili non c'è la qualifica di libero professionista. Nei fatti, quindi, a parecchio tempo di distanza dall'entrata in vigore della disposizione la sua applicazione a regime non è stata ancora del tutto completata. Su questo fronte negli anni passati era a più riprese intervenuta anche la Cgil, con una lettera indirizzata direttamente al presidente dell'Inps, sottolineando il ritardo dell'Istituto di previdenza nell'attuazione della normativa. Sempre nella stessa nota interna dell’Istituto sono stati inoltre comunicati i nuovi valori di retribuzione da utilizzare per la liquidazione delle indennità di malattia, maternità e tubercolosi di altre categorie di lavoratori. Per i soci di cooperative, l'importo retributivo giornaliero minimale è di 47,68 euro; per gli agricoli a tempo determinato è di 42,41 euro; per i compartecipanti familiari e piccoli coloni è di 55,65 euro. Inoltre per la maternità delle lavoratrici autonome gli importi di riferimento sono di 55,65 euro in caso di coltivatrici dirette; di 47,68 per artigiane e commercianti; di 26,49 euro per le pescatrici.