La cessione dei crediti commerciali
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Lun 29 Mag 2017 14:07
Sempre in funzione del periodo di chiusura dei bilanci, gli amministratori spesso hanno problemi quando sono indicati nell’attivo patrimoniale Crediti di dubbia esigibilità, e che per diversi motivi/ cause potrebbe convenire cederli. La cessione del credito è un contratto bilaterale, riconosciuto dal Codice Civile che recita: “Il creditore può trasferire a titolo oneroso o gratuito il suo credito, anche senza il consenso del debitore, purché il credito non abbia carattere strettamente personale, o il trasferimento non sia vietato dalla legge. Le parti possono escludere la cedibilità del credito, ma il patto non è opponibile al cessionario, se non si prova che egli lo conosceva al tempo della cessione”. Il creditore cedente aliena ad un terzo, detto cessionario, il proprio diritto di credito, dietro il pagamento di un corrispettivo o a titolo gratuito. Se la cessione è a titolo oneroso il creditore cedente dovrà garantire l’esistenza e la validità del diritto di credito; se invece la cessione sarà a titolo gratuito il creditore cedente risponderà al cessionario solo per evizione. La notifica al debitore dell’avvenuta cessione è prassi necessaria per rendere efficace il contrato; ove manchi la notifica ed il debitore ottemperi alla prestazione nei confronti del creditore cedente, questo comportamento non gli potrà essere imputato e nessuna responsabilità potrà essere attribuita. I presupposti per la cessione del credito sono due: 1) titolarità del credito; 2) disponibilità della posizione soggettiva da parte del titolare (restano esclusi, pertanto, dal novero dei diritti cedibili i cosiddetti diritti indisponibili, dichiarati tali dalla legge o indisponibili per loro natura. La cessione può essere di due tipi: 1) Pro soluto: quando il cedente non deve rispondere dell’eventuale inadempienza (solvibilità) del debitore, garantisce solamente dell’esistenza del credito; 2) Pro solvendo: quando invece il cedente risponde dell’eventuale inadempienza del debitore. Perché l’imprenditore possa depennare dal bilancio i propri crediti , questi devono obbligatoriamente essere ceduti a mezzo la formula Pro Soluto, in via sia formale che sostanziale, con il trasferimento effettivo del rischio di insolvenza dei debitori. Il comportamento aziendale nell’istituto della cessione deve comunque rispettare le norme antielusione al fine della deducibilità fiscale e in particolar modo possono essere ceduti crediti realmente esistenti, generati da attività oggetto della società, non è possibile la cessione infragruppo, e deve essere evidenziata l’esistenza di valide ragioni economiche per la cessione (es. antieconomicità dell’azione di recupero), o l’esistenza di elementi certi e precisi quali un procedimento esecutivo negativo (pignoramento negativo), la dichiarazione di irreperibilità del debitore, la morte del debitore stesso o l’assoggettamento del debitore a procedure concorsuali. L’Agenzia delle entrate affinché non lo contesti deve essere motivato secondo una delle indicazioni di cui sopra, per tale natura oggi per la cessioni dei crediti pro soluto, le imprese si rivolgono a società specializzate , le quali rispondono ai requisiti di legge. I vantaggi derivanti dal queste operazioni per il cedente sono di carattere fiscale, economico e giuridico: la possibilità di anticipare, dal punto di vista fiscale, il momento della certezza e definitività della perdita per la parte di credito non incassata, non è più necessario attendere che la perdita sul credito diventi “certa”. Il risparmio dei costi di gestione del credito “incagliato” o “in sofferenza” per quanto attiene alle procedure di recupero giudiziali (rispetto alle quali la tecnica della cessione pro soluto presenta gli indubbi vantaggi legati all’ammontare predefinito dei costi unitamente alla immediatezza della procedura). Il beneficio di avere un bilancio pulito e trasparente secondo precise disposizioni di legge (Codice Civile artt. 2423 - 2426; direttive Cee n. 86 - 117, recepite con Dlgs. n. 127/92). La cessione del credito oltre ad avere un vantaggio per l’imprenditore, rappresenta anche un dovere, o per precisione un obbligo di provvedere all’ eliminazione di tali poste dal bilancio ottemperando al dettato normativo in tema di veridicità e trasparenza del bilancio d’ esercizio.