Chi di Spada ferisce… non solo a Ostia
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Mer 15 Novembre 2017 18:11
Essendo noi anche giornalisti, seppur pubblicisti, pochi giorni fa avevamo pensato di intervistare qualche responsabile della manutenzione stradale, al fine di sapere una volta per tutte, il come mai delle tante buche sulle strade di Napoli; eravamo là per fissare un appuntamento ma poi… poi abbiamo pensato: e si ce pigliano a capate a tutt’e dduje e ce correne cu ‘na mazza appriesso? Avrete capito che il nostro timore era più che giustificato in quanto, da poco avevamo visto in televisione, l’aggressione di tale munnezza Spada al giornalista Daniele Piervincenzi. Mò, per quello che ci accingiamo a scrivere, bisogna che andiamo con i piedi di piombo… non vorremmo essere fraintesi: osservando bene i tratti somatici dello Spada, di Genny la carogna e di Daniele De Santis (l’assassino di Ciro Esposito), ci è sovvenuto alla mente, ciò che affermò il veronese criminologo, nonché esponente del positivismo: Cesare Lombroso, cioè che i delinquenti hanno caratteristiche facciali diverse da quelle di persone normali ed, osservando questi citati delinquenti, ci viene quasi da condividere la tesi lombrosiana con una Grande ma Grande riserva; eh sì, perché il “buon lombroso” (e ccà ‘o mettimme minuscolo), questa sua tesi la ricavava solo dall’esame di teste di meridionali, quei meridionali che lui definiva “biologicamente inferiori: insomma in parole povere, che i delinquenti sovente abbiano tratti somatici comuni tra di loro ci sembra accettabile ma… i delinquenti di tutta Italia… che sia ben chiaro. Poi un discorso a parte lo riserviamo alla vittima dell’aggressione: Daniele Piervincenzi cui, in un primo momento andava tutta la nostra solidarietà; poi, avendo sentito le sue dichiarazioni postaggressione tipo: Questa aggressione me la sarei aspettata a Napoli… a Palermo, non di certo ad Ostia, gli diciamo: Strù, ma che vivi nel paese di Bengodi? Tu sì nu poco poco peggio ’e Lombroso. E basta mò! So’ 156 anni che ci state rompendo i coglioni. Ma ve lo volete mettere in testa, una buona volta che i delinquenti esistono dappertutto? Ma lo volete capire che l’Isola Felice è solo quella di Bennato, cioè “L’isola che non c’è?”. Non vorremmo dirlo ma, per quello che hai espresso su di noi, ti meriti un’altra “capata”… simbolica s’intende. Alla prossima.