O ramai sono anni che i mass media, i politici di turno e una frangia di scienziati ci bombardano quotidianamente di notizie e dati choc, talvolta risultati palesemente taroccati con annesso scandalo, riguardo al riscaldamento globale e a come l’uomo, con le sue pratiche deprecabili, abbia influenzato e condizionato irrimediabilmente il clima del nostro pianeta. Il martellamento è talmente diffuso e persistente che prende il sopravvento grazie anche ai mezzi di comunicazione che cavalcano l’onda della notizia del politico di turno per ingraziarselo e per potersi eternamente annoverare tra i benpensanti e tra coloro che sono puri di pensiero in quanto schierati in una determinata direzione. A questi comportamenti, contrari alla nostra visione della scienza e della comunicazione, più volte ci siamo opposti anche da queste colonne, e sempre continueremo a farlo cercando di fornire ogni volta nuovi dati, pareri scientifici non “interpretati” o spunti di riflessione. Questa volta prenderemo spunto da un articolo del Washington Times del 31 maggio che, pur non essendo recentissimo, rende merito alla ricerca e all’interpretazione di fenomeni che talvolta vengono colpevolmente tralasciati. “Earth isn’t the only planet grappling with climate change”(La Terra non è l’unico pianeta alle prese col cambiamento climatico) titolava il quotidiano americano. Ebbene sì, anche altri pianeti, Marte nella fattispecie, fanno registrare innalzamenti della temperatura della loro atmosfera. Forse, dunque, va esaminato più approfonditamente, oserei dire seriamente, il problema. Ritenere la Terra un sistema chiuso è una considerazione non scientifica e medievale. Proprio in questo buio periodo storico, infatti, il nostro pianeta era considerato al centro dell’universo e chiunque osava asserire il contrario, pur con dimostrazioni scientifiche, veniva messo al bando, se non al rogo. A pensar male, si potrebbe ipotizzare che tutto questo bailamme politico-mediatico sia stato messo su per influenzare le politiche energetiche mondiali, ma non siamo dietrologi, quindi non lo pensiamo…. In questo contesto, arrivano notizie da Marte, pianeta che come abbiamo osservato più volte è molto simile al nostro, dove si può osservare che l’atmosfera sta attraversando una sorta di global warming: i marziani avranno iniziato ad usare automobili diesel….. In realtà, oltre lo sberleffo per chi si atteggia a profeta scientifico dimenticando le basi stesse delle dimostrazioni scientifiche, probabilmente oltre alle emissioni inquinanti, deprecabili senza discussione, andrebbero presi in considerazione anche alcuni fattori propri della Terra e del sistema in cui si trova: il sistema solare. I pianeti come il nostro e come lo stesso Marte, hanno fattori propri che li caratterizzano: l’inclinazione, l’eccentricità dell’orbita (la traiettoria più o meno ellittica che compie attorno al sole) e la precessione (il cono immaginario disegnato dall’asse durante la rotazione del pianeta inclinato). Già questi fattori creano esposizioni mutevoli nel tempo. Se a questi aggiungiamo il comportamento del vero motore di tutto il sistema, il sole, aggiungiamo ulteriori variabili e fattori di cambiamento. Se i primi fattori determinano la normalissima alternanza di periodi più e meno freddo, le cosiddette ere glaciali ed interglaciali, alcuni cicli di breve periodo riguardanti la nostra stella possono determinare imprevedibili e repentini mutamenti nel clima terrestre. Alcuni fenomeni visibili, come le macchie solari, o valutabili solo attraverso misurazioni sofisticate, come la variazione dell’irraggiamento di energia o cambiamenti del flusso del vento solare, possono determinare in un periodo anche breve su scala “umana”, anni o al massimo decenni, cambiamenti nel motore del calore terreste. Questo, infatti, dipende da fattori come correnti oceaniche e la circolazione atmosferica, che risentono dell’attività solare, andando poi a modificare a cascata il clima globale. Come sempre sottolineato, dunque, non fermiamoci alla punta del naso per motivi più o meno nobili: il clima è un sistema condizionato da un’infinità di fattori che vanno considerati tutti, e non solo quelli che ci fanno comodo. mi_sa@inwind.it