Alcol, in aumento il consumo occasionale
di Automobile Club Napoli
Mer 24 Giugno 2015 01:05
Tre italiani su cinque consumano alcolici. Lo rileva un’apposita indagine dell’Istat da cui risulta che tale quota è diminuita negli ultimi dieci anni passando da 69,7% nel 2005 a 63% nello scorso anno. In netto calo risulta soprattutto il consumo di alcol giornaliero (che scende dal 31 al 22,1 percento), mentre si registra un significativo aumento di quanti bevono alcol occasionalmente (dal 38,6% al 41%) e fuori dai pasti (dal 25,7% al 26,9%). I cambiamenti di abitudine rilevati nel decennio considerato sono diffusi in tutte le fasce d’età, ma secondo modalità differenziate. Tra i giovani fino a 24 anni e tra gli adulti 25-44enni a diminuire di più sono i consumatori giornalieri; invece, fra gli adulti di 45-64 anni e gli anziani over 65 aumenta principalmente il numero di bevitori occasionali e, specialmente tra le donne, fuori pasto. Nel 2014, ammontano a 34 milioni e 319 mila gli italiani che hanno dichiarato di avere consumato almeno un tipo di bevanda alcolica nell’anno; di queste, circa 12 milioni bevono quotidianamente. In particolare, consuma alcol almeno una volta l’anno il 76,6% degli uomini contro il 50,2% delle donne. Per entrambi i sessi, il vino è la bevanda più diffusa, seguita da birra ed altri alcolici. Il ricorso all’alcol è maggiore nelle regioni centro-settentrionali, soprattutto nel Nord-est (67%), in particolare tra i maschi (78,3%). Considerando, invece, l’ampiezza demografica dei comuni, la quota di consumatori risulta più elevata al centro e nelle periferie dell’area metropolitana, nonché nelle città con oltre 50.000 abitanti (circa il 64%). Viceversa, nelle piccole realtà urbane, fino a duemila abitanti, è più alta la percentuale dei consumatori giornalieri (24,9%). In ogni caso, i bevitori abituali crescono fortemente all’aumentare dell’età: tra i minorenni, il fenomeno riguarda l’1,5% dei maschi e lo 0,3% delle femmine, raggiungendo il massimo tra le persone di 65 anni e più, con percentuali pari al 52,1% per gli uomini e al 18,1% per le donne. Anche l’istruzione ha la sua influenza: per entrambi i sessi, il consumo quotidiano risulta crescente al diminuire del titolo di studio. Spostando l’attenzione sui fenomeni più a rischio per la salute, come l’assunzione di bevande oltre le quantità raccomandate, l’indagine rileva che più di 8 milioni di persone rientrano in questa casistica. Consumi non moderati di bevande alcoliche si osservano più frequentemente tra gli ultrasessantacinquenni (il 38% uomini e l’8,1% delle donne), fra i giovani di 18-24 anni (il 22% dei maschi e l’8,7% delle femmine) e tra gli adolescenti di 11-17 anni (rispettivamente il 21,5% e il 17,3%). Particolarmente preoccupante è il dato relativo ai giovani: nella fascia compresa tra i 18 ed i 24 anni è elevata la diffusione del binge drinking (consumo di 6 o più bicchieri in un’unica occasione) che coinvolge il 21% dei maschi ed il 7,6% delle femmine. Dal punto di vista territoriale i comportamenti di consumo non moderati sono maggiormente diffusi tra la popolazione residente nel Nordest e Nord-ovest, mentre si riducono al Sud, ed inoltre si manifestano prevalentemente tra chi frequenta abitualmente (più di 12 volte nell’anno) le discoteche. Infatti, tra gli habitué dei locali da ballo la quota di quanti dichiarano un comportamento di consumo non moderato è nettamente più alta. Tra i maschi si arriva al 40,2% (rispetto al 20,7% di chi non va in discoteca) mentre tra le donne le quote sono, rispettivamente, del 21,3% e del 6,6%. Il fenomeno riguarda soprattutto i giovani e gli adulti fino a 44 anni. I luoghi dove, invece, si manifesta con maggiore frequenza la pratica del binge drinking risultano essere, nell’ordine, la casa di amici o parenti (41,8%), il bar, pub o birreria (27,4%), il ristorante, pizzeria, osteria (24,4%), la casa propria (23,8%), la discoteca/ night (13,3%), locali all’aperto o la strada (4,7%). Oltre che per la salute, queste abitudini sono estremamente pericolose anche per la incolumità propria ed altrui, in particolare se ci si mette anche alla guida di un veicolo dopo aver assunto alcolici. «Per evitare il rischio di incidenti stradali dovuti alla guida in stato di ebbrezza - afferma il Presidente dell’Automobile Club Napoli, Antonio Coppola – da diverso tempo, ormai, stiamo promuovendo la figura del ‘guidatore designato’, ovvero di colui che decide di non bere per accompagnare il resto degli amici a casa, quale forma di socialità, matura e responsabile, capace di coniugare il divertimento con la salvaguardia della salute e della stessa vita».