Lo scorso anno gli italiani hanno speso 2,95 miliardi di euro per far revisionare le loro auto presso le officine private autorizzate. Una somma del 2,8% in più rispetto al 2016, quando, per questa operazione, furono sborsati complessivamente € 2.867.522.532. Il costo totale sostenuto per ottemperare a questo obbligo di legge è comprensivo sia delle tariffe previste per effettuare la revisione (950,9 milioni di euro, pari ad un incremento dell’1,9% rispetto al 2016), che delle riparazioni eseguite per porre i veicoli in condizioni di superare i controlli (1.997,3 milioni; +3,2%). L’aumento è dovuto al fatto che il numero degli autoveicoli sottoposti a revisione lo scorso anno è cresciuto dell’1,9% in confronto al 2016, passando da 13.949.808 a 14.217.864 unità. Secondo l’articolo 80 del Codice della Strada è obbligatorio revisionare il proprio veicolo dopo quattro anni dalla prima immatricolazione e, in seguito, entro due anni dal precedente controllo. Tali termini di scadenza si riferiscono ad autovetture, autocaravan, motocicli, ciclomotori, autoveicoli adibiti al trasporto di cose o ad uso speciale di massa complessiva non superiore ai 3.500 kg. Per le altre categorie di veicoli, quali autovetture adibite al servizio taxi o noleggio con conducente, autoveicoli utilizzati per il trasporto di cose e i rimorchi di peso complessivo superiore ai 3,5 t., autobus, autoambulanze e veicoli atipici (ad esempio, le auto d’epoca) l’obbligo ha cadenza annuale. La scadenza della prima revisione è determinata dal mese di rilascio della carta di circolazione, successivamente fa fede il mese entro il quale è stata compiuta l’ultima verifica. Questo significa che nell’anno in corso devono sottoporsi a revisione i veicoli immatricolati nel 2014. In particolare, entro lunedì 30 devono essere revisionati quelli la cui carta di circolazione sia stata rilasciata ad aprile 2014. Entro la fine di questo mese va rinnovata la revisione dei veicoli che hanno eseguito questa operazione ad aprile 2016. I controlli vanno eseguiti presso le officine private autorizzate o direttamente alla Motorizzazione civile. Prima di sottoporre il proprio veicolo alle operazioni di visita e prova è consigliabile far controllare preventivamente alcuni elementi (soprattutto freni, sterzo, impianto elettrico, assi, ruote, pneumatici, sospensioni, telaio, trasmissione, segnalatore acustico, rumorosità e gas di scarico) onde evitare sgradite sorprese. Chiunque circola con un veicolo non sottoposto alla prescritta revisione è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 169 a 680 euro. Tale sanzione è raddoppiabile in caso di revisione omessa per più di una volta in relazione alle cadenze previste dalle disposizioni vigenti. L’organo accertatore annota sul documento di circolazione che il veicolo è sospeso dalla circolazione fino all’effettuazione della revisione. Il mezzo in questione può essere utilizzato al solo fine di recarsi presso le officine autorizzate o alla Motorizzazione civile per essere sottoposto a visita e prova. Al di fuori di tali ipotesi, nel caso in cui si circoli con un veicolo sospeso dalla circolazione in attesa dell’esito della revisione, è prevista una sanzione pecuniaria da 1.959 a 7.837 euro, più il fermo amministrativo del veicolo per novanta giorni. In ogni caso, non sono previste decurtazioni di punti-patente per questo tipo di violazione.