La birra artigianale in Campania, dopo gli esordi su scala nazionale dei pionieri nel 1996, ha visto nascere tra i primi un piccolo birrificio a Nocera Inferiore: “Il Chiostro”. Era il 2004 quando Simone Della Porta comincia a produrre le sue prime birre nell’Agro Nocerino Sarnese. Forte dei suoi studi con il professor Buiatti presso l’Università degli studi di Udine, Simone comincia a viaggiare in lungo e largo nei paesi del nord Europa, dove la birra veniva prodotta da sempre. Affascinato dalle produzioni belghe e anglosassoni, progetta il proprio impianto di produzione e lo fa realizzare da un artigiano dell’Agro. La capacità della sala cotta, a fiamma diretta, è di piccole dimensioni (120 litri), ma non ha mai rappresentato un limite. Per diversi anni le birre prodotte da Simone Della Porta sono state tre: Gold Ale, Irish Red Ale e Scottish Ale. Nel tempo, grazie alle piccole dimensioni dell’impianto, Simone ha cominciato ad affiancare alle birre base, alcuni prodotti estremamente ricercati, tra cui mi piace ricordare la Ligneum, un Barley Wine del 2008 affinato 13 mesi in botte di Aglianico. Questa birra diventa l’apripista di una serie importante di produzioni che cominciano a spaziare dalle sperimentazioni in botte all’utilizzo di frutta durante la maturazione. Per fare due esempi, basta citare la Once Upon A Time maturata in botte di Amarone 36 mesi e la Sorba, birra in cui viene utilizzato il frutto del sorbo, ai più sconosciuto. A queste seguiranno altre chicche come la Nadir e la Zenit, tutte birre che vanno a collocarsi in una nicchia molto interessante che vede l’Italia protagonista in tale senso. Questa vena sperimentale non distrae Simone dalla produzione classica, che lo impegna per soddisfare le richieste che arrivano da clienti storici e nuovi. Giunge il momento di cambiare sala cotta per venire incontro alle richieste sempre maggiori del mercato e viene sostituito l’impianto di 120 litri con uno di 450. Il fato vuole che, durante questa trasformazione, nella vita di Simone intervengono delle difficolta personali che rallentano il processo di cambiamento. Questa fase dura per fortuna poco tempo e la forte determinazione permette di riprendere in mano la produzione con ancora più voglia di investire in un futuro che possa dare ancora più valore alle birre del “Chiostro”. Nasce così l’idea di stringere un accordo di partnership con un altro birrificio di Nocera Inferiore (Aeffe) per unire le rispettive capacità e lavorare su scala più elevata, mantenendo la propria identità. A oggi, la cronaca dice che la produzione del birrificio “Il Chiostro” ha ripreso con grande vigore e che Simone Della Porta sta guardando al futuro del suo marchio con la determinazione di chi sa che può giocare carte importanti. Intanto continueremo a bere le sue birre. Cheers!