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Benitez ha poche idee ma confuse

Opinionista: 

Verrebbe da dire: Malapasqua per il Napoli. Ma scelgo l'ironia di Flaiano: “La situazione è grave ma non seria”. E Benitez? “Ha poche idee ma confuse”. E poi "Sta coi piedi fortemente poggiati sulle nuvole”. E il posto in Champions? “Certo, certissimo: anzi, probabile”. Magari impossibile, dopo le vittorie di Lazio e Fiorentina. Agli aforismi del mitico pescarese ne aggiungo un altro che inquadra la situazione anche tecnicamente: “La felicità consiste nel desiderare quello che si ha”. Perchè il Napoli ha giocatori che non soffrono il confronto con altri club - se non la Juve - e invece si è fatto piegare in passato da piccole squadre avventurose e ieri da una modesta Rometta quasi incredula nel vedere l’avversario rinunciare per un’ora al solito Gabbiadini - l’unico che appena entrato ha fallito un paio di gol più per precipitazione che per incapacità - poi per un’ottantina di minuti all’Insigne largamente annunciato come guarito e all’Hamsik che ha fatto la sua onesta parte nella Slovacchia che ha sconfitto la Cechia. Il vero dramma è la panchina del Napoli: se sapete usare il ralenty televisivo, andate a rivedervi le facce incazzate dei panchinari, altro che sabato di Pasqua: il due novembre. E se volete dar credito a una vulgata che ha consacrato con un terno al lotto (62-73-84) i minuti in cui l’integralista (e superstizioso?) Don Rafè decide le sostituzioni, controllate quando Gabbiadini ha sostituito Callejon, Zapata Higuain e Insigne De Guzman: al 62’, al 77’ e all’82’. Terno appena corretto: giocatelo. Magari vincete, almeno voi. Cerco, probabilmente senza riuscirci, proprio come da tempo non ci riesce Benitez, a ironizzare sulla sconfitta; non ho voglia di buttarla sul tragico, nè di infierire sul signorotto (parlo di soldi, tanti, che si porta a casa) che alla fine del match si consola giurando che gli sarebbe stato stretto anche il pareggio, e invece ha perso; e aggiunge che «visto il Napoli di Roma possiamo far bene e sfruttare al meglio le partite che restano...in Italia e in Europa», ch’è come dire ai tifosi napoletani quelle due parolette che hanno reso celebre Matteo Renzi: «State sereni». In realtà, il Napoli c’è (ci sarebbe) e basterebbe convincere il tecnico a utilizzare i giocatori migliori per darsi soddisfazioni almeno in Coppa Italia e Europa League. Chi deve convincerlo, se non Aurelio De Laurentiis che gli ha dato quel che voleva e rischia di bucare completamente la stagione dalla quale intendeva ricavare gloria e denaro? Benitez ripete da settimane che deve incontrare il presidente per decidere il futuro, no, lasci perdere: deve decidere il presente, prendere un po’ di coraggio, farsi un'onesta autocritica e mandare in campo SEMPRE la squadra migliore: SEMPRE. Senza dar retta a quei frilli della critica che sparano bischerate tipo «la Lazio ha il vantaggio di non giocare in Europa», forse perché nati e cresciuti in un calcio stravolto da affaristi, da protagonisti mediocri e conquistatori di bufale: un tempo la grandezza di un club si valutava dalla sua capacità d’esser presente in tutti i tornei, e con un massimo di quindici giocatori, non i venti/venticinque d’oggi. E sento ancora dire che «la Lazio è grande: ha collezionato sette vittorie di fila!!!», quando una volta c’erano squadre che vincevano lo scudetto con una sola sconfitta (e comunque adesso c’è la Juve che ne ha persa appena una). Come dicevo, tutto è possibile fuorché la Champions diretta, vista la classifica d’oggi dopo il bel successo della Fiorentina sulla Sampdoria: la Lazio (55) è terza a un punto dalla Roma, la Fiorentina (49)è quarta e con i prodigi di Diamanti e Salah può ancora puntare al vertice, la Samp (48) è comunque quinta... Il Napoli è sesto a 47: evito di citare proverbi funesti. Dico solo agli azzurri: fatevi rivoluzionari, metteteci l’anima fino in fondo, almeno per la gente che vi ama. Ancora per poco.