ROMA. Nel raid alla scuola Diaz durante il G8 di Genova del luglio 2001, la polizia italiana compì degli atti di tortura contro gli occupanti. È quanto ha stabilito la Corte europea dei Diritti dell'Uomo, replicando il giudizio del 2015, pronunciato dopo il ricorso di Arnaldo Cestaro. Stavolta a ricorrere al giudizio della Corte sono stati 42 manifestanti, che la notte del blitz furono sia vittime che testimoni dell'uso "eccessivo, indiscriminato e chiaramente sproporzionato della forza" da parte degli agenti del VII Nucleo Antisommossa. Anche in questo caso la Corte ha riscontrato una violazione dell'Articolo 3 della Convenzione europea dei Diritti Umani, riguardante la proibizione della tortura e di trattamenti inumani o degradanti.