CITTA' DEL VATICANO. «Saluto gli insegnanti precari venuti dalla Sardegna, e auspico che i problemi del mondo del lavoro siano affrontati tenendo concretamente conto della famiglia e delle sue esigenze». Così Papa Francesco al termine dell'Angelus, in piazza San Pietro, parla della situazione che in questi giorni sta riguardando il mondo della scuola. Durante l'Angelus il santo Padre ha invitato a «operare un netto rifiuto di quella mentalità mondana che pone il proprio 'io' e i propri interessi al centro dell’esistenza», chiedendo di «perdere la propria vita per Cristo e il Vangelo, per riceverla rinnovata e autentica».

 

«Mettersi alla sequela di Gesù - sostiene Francesco - significa prendere la propria croce, tutti l'abbiamo, per accompagnarlo nel suo cammino, un cammino scomodo - sottolinea - che non è quello del successo o della gloria passeggera, ma quello che conduce alla vera libertà, che ci libera dall’egoismo e dal peccato». Da qui l'esortazione a rifiutare «la mentalità mondana», che «non è ciò che Gesù vuole da noi».

 

«Siamo certi, grazie a Gesù, che questa strada conduce alla risurrezione, alla vita piena e definitiva con Dio. Decidere di seguire Lui, il nostro Maestro e Signore che si è fatto Servo di tutti - aggiunge il papa - esige di camminare dietro di lui e ascoltare la sua Parola» e - esorta Bergoglio ancora una volta «ricordate di leggere ogni giorno il Vangelo».