MILANO. Si è presentata il 2 gennaio all'ospedale di Melegnano, comune alle porte di Milano, con forti dolori addominali e temeva per la gravidanza, ma le è stato detto che poteva tornare a casa. Nella stessa serata, però, ha iniziato a perdere molto sangue ed è tornata in ospedale, dove è stata sottoposta ad un cesareo d'urgenza, ma ormai per il feto non c'era più niente da fare. La procura di Lodi ha aperto un’inchiesta dopo che la donna ha sporto denuncia ai carabinieri di Melegnano per avere perso il piccolo la cui nascita era prevista per il prossimo 18 gennaio.

Le "valutazioni ufficiali sull'accaduto sono in corso, ma le prime evidenze fanno emergere una tempestività di azione dei sanitari coinvolti nell'accaduto e osservanza delle procedure". Lo sottolinea il presidio di Vizzolo Predabissi (Asst di Melegnano e della Martesana), dove si era presentata la donna. Esprimendo "innanzitutto vicinanza al dolore della famiglia e tutto il nostro rammarico per l’esito imprevisto del parto della signora", in una nota la direzione dell'ospedale ricostruisce i fatti: "La signora è stata accolta in pronto soccorso in due circostanze e nella prima, alle ore 18.30 circa, è stata dimessa poiché non emergevano indicazioni per proseguire l’osservazione in ospedale".

"La signora poi si è ripresentata in pronto soccorso dopo due ore circa essendo nel frattempo sopravvenute contrazioni uterine - prosegue la nota - a seguito del secondo accesso è stato deciso di ricoverare la gestante per iniziale travaglio. Il travaglio prima e la procedura di urgenza per il parto cesareo dopo, resosi necessario per il manifestarsi di criticità cliniche al feto, risultano effettuate con tempestività dagli operatori sanitari. Sono in corso gli esami autoptici disposti dalla magistratura".