di Antonio Sabbatino

NAPOLI. «È gravissimo che si èarrivati ad un anno dalle Universiadi in queste condizioni. Perché gli italiani devono sempre fare la figura dei fessi? Gli eventi non sono obbligatori. Se li si sa organizzare, con anticipo, si realizzano. Altrimenti no». Sono le dure parole del professor Raffaele Cercola ex presidente della Mostra d’Oltremare.

Professor Cercola: è di nuovo tornata di moda l’idea di ospitare gli atleti delle Universiadi sulle navi da crociera al Porto di Napoli. Che giudizio ne dà?

«Che è innanzitutto una questione di tempi. Generalmente le grandinavi da crociera si prenotano anni prima, a maggior ragione ci si anticipa va fatto quando si è nei mesi estivi. Sottrarre navi di linea nei periodi di maggior affluenza turistica non è proprio una grande idea. Mi chiedo in due anni l’Aru cosa ha fatto».

Per Lei l’Agenzia Regionale per le Universiadi ha delle colpe?

«Secondo me è gravissimo che si è arrivati ad un anno dalle Universiadi in queste condizioni. L’Aru è stata istituita nel marzo de l2016 ma non capisco sino ad ora cosa davvero è stato prodotto».

Però almeno la Mostra d’Oltremare potrebbe essere sgravata dall’ospitare tutti gli alloggi per gli atleti

«Io sono affezionato alla Mostra d’Oltremare, essendo stato presidente. Io ho anche lanciato una petizione per salvaguardare edifici come quelli costruiti in epoca fa-scista. Tra le cose che mi lasciano sconvolto c’è la condizione della piscina olimpionica della Mostra. A bordo venne costruito negli anni 39-40 un trampolino che rap-presentava l’elemento di peggior pregio. Bene, vengo a sapere che questo trampolino è stato segato. Io non me ne capacito. E il Soprintendente alle Belle Arti non si esprime mai o quasi mai. Quando ero presidente della Mostra d’Oltremare, che ricordiamo è sottoposto a vincolo, mi sono occupato di decine di edifici dell’area, dal-l’Arena Flegrea e non solo. Con la Soprintendenza avevo rapporti e ci ho anche litigato, ma almeno tentavo di essere operativo al massimo. I politici invece, quando sono in difficoltà, scaricano sempretutto sulla Mostra d’Oltremare e non è giusto».

Da docente esperto, quale ricetta propone?

«Premesso che io non mi sono occupato della pianificazione, forse sarebbe opportuno dislocare in vari punti i villaggi per gli atleti. Una parte potrebbe andare nell’area di Bagnoli, un’altra all’Ippodromo di Agnano come pure ho appreso si sta ipotizzando di fare. Stessa cosa alla Mostra d’Oltremare. Però ,una cosa è ospitare per esempio 2000 atleti in 250.000 mq ed un’altra è 7000. Le baracche, poi, sono la soluzione peggiore secondo me. Mi ricorda un po’ quando dopo i lterremoto del 1980 lì vennero ospitate le roulotte degli sfollati. Non dimentichiamo che a queste strutture vanno garantiti allacci dell acorrente, dell’acqua. Mica è una cosa semplice. Ripeto, si stanno accumulando ritardi».

Teme un fallimento delle Universiadi?

«Le Universiadi non possono essere catalogati come grandi eventi! Mi spieghi quale visibilità possano davvero portare alla città di Napoli e alla regione. Almeno la Coppa America di Vela, sebbene si è poi scoperto non essere una vera e propria Coppa, lasciò qualcosa in più. Non dimentichiamoci di quanto accadde per il Forum delle Culture del 2013, con 15 millioni di euro spesi e con le esibizioni dei cantanti fatte passare come eventi culturali. Ma quel forum si fece anche perché gli spagnoli si ritirarono. Discorso simile, a livello nazionale, con l’Expo dove Milano concorreva con la città turca di Smirne. Perché gli italiani devono sempre fare la figura dei fessi? Gli eventi non sono obbligatori. Se li si sa organizzare, con anticipo, si realizzano. Altrimenti no».