AVELLINO. A capo di una rete di spaccio a soli 22 anni, con amicizie importanti nelle “piazze" napoletane e capace di intimorire i clienti che non pagavano le forniture di cocaina, marijuana, hashish e soprattutto amnesia, soltanto con il suo soprannome. Giuseppe Miele oggi ha 24 anni ed è stato arrestato assieme ad altre 4 persone, tutti giovani, di Baiano. Altri 4 sono destinatari di una misura cautelare con obbligo di firma. Due anni fa Miele, detto 'o Picone, perse lo zio Fortunato, ucciso l'1 agosto 2013, da due sicari sul sagrato della chiesa di Baiano. L'imprenditore, con un grosso patrimonio immobiliare in tutto il nolano, fu ucciso dopo essere sceso dalla sua auto, con 12 colpi di pistola e l'identità dei suoi assassini è ancora sconosciuta. (