di Rosa Benigno

CASTELLAMMARE. "Così devono morire i pentiti abbruciati” è il messaggio inquietante e inequivocabile lanciato dalla camorra nella “notte dell’Immacolata”. La frase - come reazione agli arresti dei reggenti dei 4 clan D’Alessandro, Afeltra, Di Martino e Cesarano - è stata scritta a caratteri cubitali su uno striscione affisso in cima al falò allestito, in spregio all’ordinanza del sindaco, nel quartiere Aranciata Faito. Sotto allo striscione, legato alla legna del falò, la camorra ha voluto esporre anche un fantoccio a grandezza umana. Poi, a mezzanotte, è stato dato fuoco alla catasta di legna, al fantoccio e allo striscione. In contemporanea è partita una interminabile batteria di fuochi d’artificio udibili anche dai quartieri circostanti. Il macabro “spettacolo” è stato applaudito dalle centinaia di persone presenti davanti alle palazzine dove si concentra il più alto numero di fiancheggiatori del clan D’Alessandro. Il rione è considerato una vera e propria centrale dello spaccio di droga e del malaffare. Altri falò, contravvenendo al dispositivo del Comune, sono stati allestiti e incendiati in altri quartieri ad alta densità criminale di Castellammare di Stabia, come all’Acqua della Madonna.

VIENE DATO FUOCO ALLA LEGNA

LA BATTERIA DI FUOCHI D'ARTIFICIO